UCRAINA – RUSSIA SULLO SCHERMO: 3 TITOLI PER RIFLETTERE

Come affermava il regista statunitense Sydney Pollack, “tutti i film sono politici, che lo vogliano o no”.

L’industria multimediale negli anni ha plasmato ed è stata plasmata dalle pressioni politiche locali, statali, nazionali ed internazionali; dalle decisioni e dai negoziati; dagli accordi e dalle alleanze. Anche la drammatica situazione del conflitto in corso in Ucraina è stata affrontata più volte sul piccolo e grande schermo.

Abbiamo quindi compilato per voi una selezione di 3 pellicole di registi ucraini, al fine di comprendere tramite la loro arte e il loro vissuto, gli interessi, le criticità e le aggressioni che hanno preceduto e contribuito all’inizio alla guerra sul fronte ucraino, cosicché possiate comprendere ed empatizzare maggiormente con questi eventi tragici.

Il vasto bagaglio storico e culturale ucraino è stato spesso mostrato negli ultimi anni attraverso un’estesa produzione mediale che ha esplorato le ripercussioni sul piano umano delle ostilità russe. Vi è un significativo contributo del cinema ucraino che ci permette di ottenere una visione caleidoscopica delle vite e delle preoccupazioni degli ucraini contemporanei, costretti, ieri come oggi, ad affrontare le difficoltà e le violenze, spesso mortali, legate alla presa della Crimea da parte della Russia nel 2014 e alla guerra, da allora pressoché ininterrotta, nella regione del Donbass.

DONBASS

La guerra in Ucraina orientale, che infuria dal 2014 tra le forze governative ucraine e i separatisti filorussi sostenuti da Putin, è evocata da Sergei Loznitsa come uno spettacolo assurdo dell’orrore anarchico. Tra i più importanti registi ucraini, Loznitsa ambientò questa storia di finzione nella zona del Donbass, e per questo vinse a Cannes il premio per la migliore regia nella sezione Un Certain Regard

Tramite dodici episodi collegati, il film racconta la situazione nell’Est del paese, dove coloro che sostengono il governo della nazione e i sostenitori filorussi si confrontano, riempiendo il territorio di violenza, propaganda, disuguaglianza e xenofobia. 

Il punto di vista, attraverso l’uso di riprese a mano, imita spesso quello di un comune cittadino coinvolto nel caos. Al centro del lungometraggio vi è proprio l’imprevedibilità della guerra, con bombe che esplodono improvvisamente in una scena, spazzando via i personaggi e staccando alla scena successiva. 

ATLANTIS

Atlantis, del regista Valentyn Vasyanovych, ha vinto il miglior film al Festival di Venezia 2018 nella sezione Orizzonti, lo stesso giorno in cui il regista ucraino imprigionato, Oleg Sentsov, veniva rilasciato dalla Russia in uno scambio di prigionieri. 

Più attuale che mai, purtroppo Atlantis non è a lieto fine. Raccontata attraverso gli occhi di un soldato che ha perso in battaglia la sua casa, la sua famiglia e il senso stesso della vita, la pellicola è ambientata in un immaginario 2025, dopo che le forze patriottiche dell’Ucraina orientale hanno finalmente portato a termine con successo la lunga guerra con la Russia. 

Il film è un’occasione per riflettere e meditare sul trauma duraturo della guerra e su tutto il dolore e l’angoscia del rapporto tra Ucraina e Russia che tutt’ora sconvolge e segna inevitabilmente la popolazione. Il racconto distopico in realtà non è molto lontano da ciò che è accaduto in Donbass negli ultimi anni e che ora si sta intensificando.

WINTER ON FIRE

Il documentario diretto da Evgeny Afineevsky e candidato agli Oscar è uscito nel 2015 (ora visibile su Netflix). Racconta il lato più umano e civile delle manifestazioni e delle proteste avvenute tra 2013 e 2014 che anticiparono la crisi della Crimea, offrendo un punto di vista intenso e straziante narrato dagli stessi civili e che va al di là dei movimenti politici e delle decisioni istituzionali. Winter on Fire testimonia la nascita di un nuovo movimento per i diritti civili in Ucraina, che, a partire dalle normali proteste studentesche pro-adesione all’UE, portò ad una vera e propria rivoluzione, che chiedeva a gran voce le dimissioni del Presidente della Repubblica, giudicato corrotto e complice di Putin. 

Soprattutto alla luce di quanto sta succedendo in questi giorni, vedere sullo schermo lo straordinario coraggio del popolo ucraino diventa motivo di forza e speranza per l’evolversi della situazione attuale.

Lucia Bernabei