Giovanni Arena è un travel blogger e content creator di 27 anni molto popolare su Instagram (quasi 350mila followers) e su TikTok (più di 1 milione di followers), dove realizza contenuti utili per gli amanti dei viaggi come lui (anche a prezzi molto bassi!). Il tutto è condito da incredibile vivacità e schiettezza.
Continua a leggereCategoria: Workshop
A CIMO vengono attivati workshop per imparare ad utilizzare in modo concreto gli strumenti della comunicazione
@TALKINGTOMYBODY: COME PROMUOVERE L’INCLUSIVITA’ SUI SOCIAL NETWORK
Sara Busi, meglio nota al mondo dei social come @talkingtomybody, è una giovane influencer che parla, senza filtri, della sua esperienza con il bypass gastrico e, in generale, di tematiche importanti come self love, self confidence e disturbi alimentari. Ma non solo: la ragazza milanese conferma d’essere uno dei volti dell’inclusività sui social perché anche attivista della comunità LGBTQ+.
Continua a leggereInstagram e figli: istruzioni per l’uso
Dopo episodi tragici, casi mediatici, scandali e proteste, dopo il fallimento della proposta di Instagram Kids, altri scandali e altre proteste, Instagram ha finalmente annunciato l’implementazione di nuove funzionalità entro marzo, con l’obiettivo dichiarato di rafforzare la protezione degli adolescenti e fornire supporto ai genitori. Scopriamole insieme.
L’inserimento di una sorta di “parental control” sulla piattaforma più utilizzata del momento era una proposta da tempo auspicata, soprattutto dalle famiglie volenterose di tutelare i giovanissimi dalle mille insidie del Web.
Il sopracitato progetto di Instagram Kids era proprio stato pensato per affrontare una questione importante: i bambini stanno ottenendo il primo cellulare sempre più presto, dichiarando un’età falsa e scaricando applicazioni destinate invece a coloro che hanno 13 anni o più. Non potendo proibire ai ragazzi di essere online, era quindi desiderio della società permettere loro un’esperienza Instagram che fosse adatta e sicura, sulla falsa riga di quanto già fatto da Youtube e TikTok con le loro versioni per bambini.
Tuttavia, come ha dichiarato il numero 1 di Instagram, Adam Mosseri, questa idea è stata momentaneamente messa in stand-by; in contropartita, una lunga lista di funzioni innovative volte a rendere la permanenza nell’app libera da rischi per i cosiddetti “tweens” (fino ai dodici anni).
Tra queste, verrà richiesto il permesso dei genitori per iscriversi, non ci saranno pubblicità, i contenuti e le caratteristiche adeguate all’età. Inoltre, i genitori avranno la possibilità di supervisionare il tempo che i loro figli passano su Instagram e addirittura, attraverso l’opzione “take a break”, impostare un limite temporale di utilizzo.
Un altro importante passo avanti sarà per loro il poter sorvegliare chi può inviare messaggi, chi può seguirli e chi possono seguire.
L’intento è senz’altro nobile, ma circondato da coincidenze curiose. L’annuncio è infatti arrivato poco prima della testimonianza di Mosseri in un’udienza del Congresso circa la protezione dei bambini online. Ne avevo parlato già qui: Instagram e la sua società madre, la neonata Meta Platforms Inc, dopo il caso Frances Haugen sono sotto esame per i modi in cui potrebbero causare problemi di salute mentale e sicurezza online verso gli utenti più giovani. Infatti, la piattaforma di social media è accusata di non aver apportato modifiche a Instagram dopo che una ricerca interna ha mostrato l’esistenza di danni in tal senso per gli adolescenti.
La testimonianza in questione è stata un calderone di opinioni contrastanti. Il dirigente di Instagram e i senatori degli Stati Uniti hanno presentato in aula punti di vista radicalmente diversi su come la piattaforma funziona nella società e sul suo impatto sui giovani utenti.
Le accuse sono state molteplici; tra queste, Instagram è stata recriminata di aver visto la perdita di utenti adolescenti come una minaccia esistenziale che l’ha spinto a correre ai ripari, mentre la vera minaccia esistenziale da tenere sotto controllo è la dipendenza dei ragazzi verso i servizi che Meta offre. Allo stesso modo, gli strumenti proposti e sopracitati non sono stati visti dai politici statunitensi come la giusta soluzione a tutto ciò che di pericoloso e tossico c’è su Instagram, soprattutto perché l’auto-politica basata sulla fiducia non è vista come davvero efficace.
In tutta risposta, Mosseri ha tentato di rassicurare tutti affermando di star agendo per il loro medesimo obiettivo, la sicurezza online degli adolescenti, che rappresenta una sfida per tutta l’industria. Basterà un aggiornamento dell’App Store per risolverla?
Lucia Bernabei
EXPERT OPINION LEADER: LA FINANZA COME EMPOWERMENT
Venerdì 29 ottobre si è tenuto il terzo incontro del progetto Opinion Leader 4 Future, che ha avuto come tema quello degli Expert Opinion Leader e che si è concentrato prevalentemente sul mondo della finanza, sempre più rilevante per comprendere ciò che sta accadendo a livello nazionale e globale.
Continua a leggereDIVERSITY LEADER: VERSO UN MONDO PIU’ INCLUSIVO
Venerdì 22 ottobre si è tenuto il secondo incontro del progetto Opinion Leader 4 Future, che ha avuto come tema i Diversity Leader e che ha cercato di creare un dialogo tra researchers e creators.
Il workshop è stato introdotto dalla Prof.ssa Maria Luisa Bionda, presente in aula con gli studenti del suo corso di Strategie e linguaggi della comunicazione mediale. Ha preso poi la parola Sara Sampietro, Prof.ssa di Linguaggi e forme espressive dello spettacolo, che ha presentato gli ospiti dell’incontro, ovvero Alberto Bechis, Media Relations Officer di CREDEM, Gabriella Crafa, Vice Presidente di Diversity Lab e le Content Creator Valentina Tomirotti e Chiara Buccello.
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Un workshop online per ampliare le proprie skills della durata di quattro settimane, tenuto dal professor Mario Corallo, digital strategist e docente Almed.
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L’avvento di Internet e la diffusione dei social network ha portato allo sviluppo, negli ultimi anni, di diverse patologie legate a questo universo: una di queste è l’Internet Addiction (IAD Disorder).
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“Anni passati a farmi credere che fossi un limite, anni in cui ho dovuto lottare per amarmi o odiarmi, anni in cui non sono stata compresa, anni in cui l’unica cosa che certa gente ha saputo dire per definirmi è stata “problema o limite” senza chiedersi neppure il perché”. Grande rabbia e incredibile sofferenza si rileva da questa testimonianza su Facebook da parte di una ragazza con disabilità. La questione del Cyber Bullismo è una problematica importante nella società nella quale viviamo e sta prendendo piede, venendo anche definita, talvolta, una “moda”. Di contro, almeno negli ultimi anni, ha iniziato a diffondersi un movimento controcorrente, un movimento che tratta il tema della disabilità come un punto di forza e non più come una debolezza, guidato dalla giovanissima atleta paraolimpica Beatrice (Bebe) Vio.
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