Musei, archivi, panorami mozzafiato: avete mai pensato di accendere il computer, prendere per mano la prima persona che avete accanto e, senza troppe pianificazioni, volare dall’altra parte del paese (o del mondo) senza dover uscire di casa?
Lo sappiamo tutti, ormai non parliamo d’altro, quelli del Covid-19 sono giorni difficili per il nostro paese e per il resto del mondo, spaventato e un po’ smarrito di fronte all’emergenza che stiamo affrontando: inutile negarlo, soprattutto noi che siamo i più giovani, quelli che mai hanno vissuto prima in un’epoca di restrizioni, ricorderemo la pandemia di Coronavirus come la catastrofe – naturale, storica, sociale – dei nostri tempi.
Mai come oggi, però, siamo di fronte ad una sfida che ci richiama non solo a ribaltare le regole della socialità ma anche a mettere in gioco, elogiare e perfezionare strumenti nuovi, iniziative e anche opportunità che ci vengono in soccorso. Noi comunicatori, in particolar modo, non possiamo lasciarci sfuggire l’occasione che abbiamo di portare un po’ del nostro mondo a casa degli altri.
Quante volte davanti allo stress del lavoro, ai ritmi delle lezioni e alle interminabili sessioni d’esame abbiamo pensato che, tutto sommato, valeva la pena “resistere” per poi riempire la valigia, mettere in spalla lo zaino e sventolare il biglietto prenotato da mesi al gate dell’aereoporto di partenza? Alzi la mano (o batta sulla tastiera) chi è esente dal fascino del viaggio.
Oggi siamo chiamati a stare a casa, con sacrificio ma anche come l’opportunità per fare del bene a noi stessi e ai nostri cari e, se ci pensiamo meglio, ad affrontare questa nuova prova insieme a chi normalmente – forse – non ci porteremmo dietro. Sto pensando ai nostri genitori o ai nostri nonni: e se questo fosse un momento unico, irripetibile, che abbiamo di portarli finalmente in viaggio con noi? E se il tempo ci stesse chiamando ad attrezzarli con gli stessi strumenti che a noi, nativi digitali o poco meno, tengono in compagnia ogni giorno dandone per scontata l’utilità?
Parlo ovviamente a chi, come me in questo momento, ha la fortuna di poter avere accanto la propria nonna tenendola in sicurezza: perché non utilizzare il nostro laptop per portarla in visita nel museo in cui non è mai stata? Diverse iniziative oggi ci aprono infatti le porte di alcune meraviglie del mondo: arte, musica, cultura di popoli che non abbiamo mai pensato di esplorare – costretti a selezionare con cura i nostri viaggi – o di far conoscere a chi è impossibilitato a muoversi.
I musei, quindi, spalancano virtualmente i propri cancelli e ci invitano dai salotti di casa a non isolarci dal mondo ma anzi ad aprirci, con chi abbiamo accanto, ancora di più. Cosa potrebbe funzionare meglio, dopotutto, per allargare lo spazio di casa?
Ecco che allora siti museali come la Pinacoteca di Brera, gli Uffizi e i Musei Vaticani ci mettono a disposizione le loro stanze e le loro opere, corredate di dettagli, e altri avviano iniziative a episodi tutte nuove come il Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia di Milano che inaugura le #storieaportechiuse mentre il Mambo di Bologna lancia i suoi “2 minuti di Mambo”.
Ma non solo, davanti a noi abbiamo anche l’opportunità – forse il dovere – di portare alla luce iniziative già esistenti come quella di Google Arts & Culture che ci permette di scorrere virtualmente tra i corridoi e le opere di prestigiosi siti museali ma anche tra città e parchi nazionali intorno al mondo sfruttando immagini d’archivio e Street View, il tool di Google Earth che, personalmente, mi piace spesso utilizzare per visitare città e strade in cui vorrei prima o poi camminare per davvero.
Insomma #iorestoacasa ma ognuno di noi ha la possibilità di farlo percorrendo un itinerario a cui non avrebbe mai pensato e alla fine chissà, magari avremo scelto così anche la meta del nostro prossimo viaggio e le persone con cui farlo.
Strizzando l’occhio, senza trascurarlo, allo studio in smart working che stiamo tutti ancora testando, vi invito quindi a sfruttare la chiusura di queste settimane per estendere gli orizzonti: ne sono certa, alla fine ci ritroveremo tutti con un bagaglio pesantissimo e pieno di possibilità.