LinkedIn era ormai l’unico superstite tra i social occidentali sul territorio cinese, ma Microsoft ha detto stop: troppa censura.
Dopo 7 anni, LinkedIn, il social media di Microsoft che aiuta gli utenti a trovare lavoro, lascia il mercato cinese nonostante fosse uno dei più fruttuosi: solo in Cina contava ben più di 48 milioni di utenti.
Ma cosa ha spinto Microsoft a prendere questa decisione? Nell’articolo scritto dal vicedirettore esecutivo Mohak Shroff sul blog ufficiale di LinkedIn, leggiamo delle dichiarazioni determinanti: “mentre abbiamo trovato il successo nell’aiutare i membri cinesi a trovare lavoro e opportunità economiche, non abbiamo trovato lo stesso livello di successo negli aspetti più sociali della condivisione e del rimanere informati. Stiamo anche affrontando un ambiente operativo significativamente più impegnativo e maggiori requisiti di conformità in Cina. Dato questo, abbiamo preso la decisione di abbandonare l’attuale versione localizzata di LinkedIn, che è il modo in cui le persone in Cina accedono alla piattaforma globale LinkedIn”.
L’allarme è scattato qualche mese fa, quando diversi profili di giornalisti, professori e attivisti sono stati bloccati da Pechino per la condivisione di contenuti proibiti. Infatti, il territorio cinese non è di certo il più accomodante per quanto riguarda la pubblicazione di informazioni. LinkedIn era l’ultimo superstite tra i social media americani. Facebook aveva provato ad entrare in Cina numerose volte e con notevole insistenza, ma era sempre stato respinto; YouTube, nel marzo 2008, è stato bloccato per aver reso visibile un video che mostrava violenze e disordini in Tibet; anche WhatsApp, Twitter e Google sono stati proibiti.
In Cina è permesso utilizzare solo applicazioni che possano essere controllate e intercettate dal governo: è questa la ragione per cui per ogni social comune in Occidente ne esiste uno analogo e parallelo in Cina. WeChat, utilizzato per la messaggistica, blocca e censura automaticamente tutte le notizie sensibili e tutti i messaggi contenenti determinate parole; Baidu è un motore di ricerca; Weibo un social network e Alibaba una piattaforma per gli acquisti online.
Microsoft però non si arrende, e dichiara che entro il prossimo anno lancerà una nuova applicazione esclusivamente per la Cina: InJobs. Questa nuova piattaforma non darà la possibilità agli utenti di condividere notizie, post e articoli, ma avrà come unico scopo quello di aiutare i professionisti cinesi a trovare lavoro sul territorio e le aziende cinesi a trovare validi candidati.
Parliamoci chiaro: si tratterà di un nuovo LinkedIn cucito su misura per le restrizioni cinesi. Ma quanto durerà? Non ci resta che aspettare.
Chiara Pilati