INTERVISTA AD ALESSANDRA LANZA – DIRETTORE GENERALE DI IF! ITALIANS FESTIVAL

Il Festival della Creatività IF! è una realtà ormai consolidata da sette anni nel panorama dei grandi appuntamenti milanesi. Organizzato da ADCI – Art Directors Club Italiano – e UNA – Aziende della Comunicazione Unite – in collaborazione con il main partner Google e con il golden partner Intesa Sanpaolo, con il patrocinio del Comune di Milano, il Festival rappresenta per molti giovani un momento di formazione e di cultura, oltre che di ispirazione.

Ogni anno il team di IF! organizza molte iniziative di networking in collaborazione con numerosi guest speaker italiani e internazionali che intrattengono gli spettatori con talk, interview, lecture e tavole rotonde. Giunto alla sua settima edizione, però, IF! ha dovuto reinventarsi a causa della pandemia di COVID-19. Il Festival, infatti, ha dato un carattere nuovo e rivoluzionario all’evento: per la prima volta è stato interamente online!

Per la settima edizione del Festival, il Comitato organizzativo di IF! ha deciso che il tema sarebbe stato Undistancing!, per accorciare le distanze tra aziende e agenzie, ma anche tra istituzioni e settori – dall’arte alla tecnologia, al cinema – e quindi per avvicinare le persone, in un panorama sempre più internazionale e senza frontiere. IF! ha offerto una settimana di ispirazione, formazione e creatività dal 9 al 14 Novembre 2020.

Per addentrarmi di più in questa realtà, ho deciso di organizzare un’intervista e, pur durante le festività natalizie, la gentilissima Alessandra Lanza, Direttore Generale e Co-founder di IF! Italians Festival, ha accettato di rispondere alle mie domande.

Già lo scorso luglio 2020 avete ufficializzato sui vostri canali social che la settima edizione sarebbe stata a distanza, con una modalità di fruizione gratuita e virtuale. Come nasce l’idea del tema di quest’anno, Undistancing?

«A dicembre 2019 avevamo già pensato al tema che avrebbe lanciato la settima edizione del Festival ma, com’è noto, a febbraio è scoppiata la pandemia. Così, ci siamo interrogati molto se in questo particolare momento storico avesse avuto senso il tema prescelto. Con il passare delle settimane e l’evolversi della pandemia, ci siamo resi conto che avremmo dovuto cambiare i nostri piani, e proporre qualcosa che potesse rispecchiare lo scenario critico che stavamo vivendo. L’idea di Undistancing nasce proprio dall’esigenza di accorciare le distanze –  fisiche e non, in un momento che ci costringe al distanziamento sociale e a rinunciare agli stretti contatti.»

Più di 12.000 visite registrate sulla sezione IF!Live solo nelle due ultime giornate di live streaming; 33 panel tra talk, interview, tavole rotonde e ‘format speciali’; oltre 80 guest speaker italiani e internazionali; 45 partner leader nel settore della comunicazione e 12 corsi di formazione tutti sold out nei tre giorni successivi il loro lancio per un totale di 785 iscritti. Questi i numeri della prima edizione tutta digitale di IF!. Quali erano le vostre aspettative per questa edizione speciale in termini di pubblico?

«La nostra idea era quella di innovare. Quando si innova, però, non si è mai certi dei risultati e si assumono molti rischi. Ci siamo chiesti che genere di esperienza volessimo offrire. Per noi è fondamentale che lo spettatore entri in un mondo diverso, il mondo del Festival. Il fatto che ci sia una piattaforma che permetta di entrare in questo mondo – anche in modalità differita, per offrire un servizio a tutto tondo – è un aspetto che abbiamo curato nel dettaglio. All’inizio non ci aspettavamo che il Festival riscuotesse così tanto successo. Ma a lungo andare ci siamo accorti che offrire live-talk e workshop fruibili comodamente da casa fosse la formula giusta.»

IF! è molto conosciuto anche per essere un Festival inclusivo, oltre che innovativo. Quest’anno a trattare la tematica dell’empowerment femminile è stato il roundtable con Serena Di Matteo. La libertà inizia dalla testa – powered by Henkel e realizzato da Schwarzkopf, un progetto tutto italiano grazie anche alla partnership con UNICEF. Quanto ritenete sia importante promuovere un programma di inclusione sociale per essere sempre al fianco delle donne?

«Questo per noi è fondamentale. Siamo molti attenti a questa tematica e siamo convinti che la comunicazione rispecchi la realtà in cui si vive, ecco perché oggi non si può non parlare di inclusione. Sin dalla prima edizione riteniamo importante la partecipazione di speaker che sensibilizzino il tema dell’empowerment femminile. IF! vuole essere una piattaforma di cultura della creatività, quindi promuove un messaggio di Undistancing, di abbattimento di ogni forma di esclusione.»

Un altro talk che promuove il messaggio di gender equality è stato Gaming is for men… sorry it’s for everyonepowered by YouTube, con la partecipazione di Favij e Alessia Iacometti. Durante l’appuntamento si è parlato di pregiudizi nel mondo dei videogiochi. Si è anche detto che il 45% dei gamers è di sesso femminile e che la Generazione Z si dimostra forte nel mantenere questa “uguaglianza”.

«Beh, ad oggi i dati dimostrano che ci sia effettivamente una finta distanza tra i gamers e le gamers. Il mondo del gaming risulta essere alimentato tanto da uomini che da donne. Occorre abbattere i pregiudizi e combattere contro ogni stereotipo di genere, soprattutto all’interno dello scenario creativo e in ogni sua forma di espressione.»

IF! è stato per il secondo anno consecutivo a impatto zero. Grazie alla collaborazione con LifeGate iniziata nel 2019, anche in questa settima edizione del Festival le emissioni di CO2 prodotte dall’evento sono state compensate da crediti di carbonio generati tramite interventi di tutela di foreste in crescita. Il programma dell’evento ha presentato due importanti appuntamenti in ottica green e sostenibile: IF Conversation La sostenibilità è solo climate change? a cura di LifeGate e How Do We Re-fashion The Worldpowered by YouTube, di Eco-Age. Quanto è importante parlare di sostenibilità e quanto ancora c’è da fare per raggiungere un mondo sostenibile anche nel mondo della creatività e di ogni sua manifestazione?

«Il tema della sostenibilità deve assolutamente essere affrontato in questo mondo, perché quello degli eventi è un settore altamente di consumo e produzione, quindi è sano ed etico domandarsi cosa possiamo fare per l’ambiente. Ognuno di noi si fa portatore di interessi e di tematiche che ha a cuore. Personalmente, sono da sempre sostenitrice dello sviluppo sostenibile. È importante agire – ad IF! da due anni coinvolgiamo LifeGate nell’abbattimento delle emissioni – ma prima ancora pensare in un’ottica green, quindi essere sostenibili sin dal principio. Questo significa cercare di usare meno plastica, ricorrere a materiali riciclabili, selezionare associazioni a cui donare i ricicli; insomma, attivare un’economia circolare. Ci rendiamo conto che questo non sia un processo semplice e che c’è ancora tanta strada da fare, ma deve rappresentare una prerogativa, oltre che un modo sano di pensare quando si parla di eventi.»

IF! è un evento che dimostra di avere le solide basi di un Festival inclusivo e innovativo, che si è saputo rivoluzionare in tempi di Covid-19 e che anche quest’anno è riuscito ad avvicinare i giovani (e non) alla cultura della creatività. Siamo certi che il suo successo è dovuto anche alla cura al dettaglio di tematiche attualissime e che richiedono il motore della passione, prima ancora che di “semplice” attenzione.

Questa edizione ha confermato le nostre aspettative. Adesso non vediamo l’ora di sapere come si evolverà la prossima!

Alessia Sabrina Natalino