Lunedì 23 ottobre, presso l’auditorium Gio Ponti in Assolombarda, si è tenuto il convegno “Le professioni del futuro. Tecniche, Mestieri e Digital Art” organizzato dal gruppo Media Comunicazione e Spettacolo di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, che oggi conta più di 360 imprese tra le più importanti sul territorio lombardo. Andrea Delogu, Vicedirettore Generale alla Direzione Informazione del Gruppo Mediaset, lo ha definito un incontro molto importante per illustrare ai giovani universitari le nuove figure professionali richieste sul mercato del lavoro e le relative skills necessarie.
Dopo il benvenuto del Presidente di Assolombarda Carlo Bonomi e di altri ospiti, la parola è passata a Domenico Catagnano, Caporedattore dell’Agenzia News Mediaset e coordinatore delle attività del sito http://www.tgcom24.it che ha raccontato la sua storia, dagli arbori del giornalismo online con le prime fotogallery, i forum e le chat fino a oggi, momento in cui il giornalismo è sempre più partecipativo e le notizie sono lette di fretta da uno smartphone, in cui, già dalle prime righe, occorre capire l’accaduto. Catagnano ha affermato che la figura del giornalista oggi è cambiata: non solo è necessario saper scrivere un articolo, servono competenze digitali, soprattutto per chi si vorrà occupare di un giornale online. La figura del Social Media Manager, inoltre, sta diventando sempre più importante poiché non deve “solo” condividere sui social le notizie ma deve farlo attraverso determinate tecniche, seguendo determinati orari e controllando gli algoritmi dei social media.
La parola poi è passata a Daria Bernardoni, Editor in Chief di Freeda, progetto editoriale nato quasi un anno fa e presentato al pubblico solo a febbraio ma che vanta già di un grande seguito (965.276 like alla pagina Facebook, 225 mila follower su Instagram); Bernardoni ha parlato del suo passato, dalla laurea in Filosofia alle esperienze in Microsoft e Yahoo e infine di quella attuale, un progetto che non utilizza un sito web ma che sfrutta le piattaforme social al 100%, con articoli creati per essere fruiti direttamente da Facebook (Instant Articles), volto a dar voce a una nuova generazione di donne. Il suggerimento è stato quello di cercare di capire le persone, come s’informano e studiare i mezzi di comunicazione più adeguati per raggiungerli.
Dopo questi interventi, sul palco si sono susseguiti alcuni esponenti del settore Media, Comunicazione e di quello dello Spettacolo. Per il settore Media hanno parlato Alfredo Borgia, Responsabile rapporti Parlamento ed Enti Locali, Chei Amlani, Responsabile dei prodotti editoriali di Sky e Enrico Chiara, Head of Digital Content di Mondadori, i quali hanno affermato che in questo campo vi è stato un grande cambiamento, ancora in atto, che le nuove tecnologie hanno permesso di comunicare in modo diverso alle varie audience e che è necessario interpretare i cambiamenti del settore per sfruttarli e utilizzarli al fine di veicolare i contenuti dei propri brand.
A seguire Emanuela Calderoni, Head Research & Consumer Insights del gruppo Armando Tesla e Aliosha Fumagalli, fondatore di DGLEN s.r.l., hanno fornito la loro testimonianza per il settore Comunicazione, evidenziando l’importanza crescente delle figure di Digital marketer e di Data visualization e Dashboard designer mentre per il settore dello Spettacolo, Daniele Demartini, CFO and HR Director, del gruppo Universal, ha spiegato come il settore musicale abbia subito forti stravolgimenti ma che quello odierno è un “momento di transizione” tra il prodotto fisico e il digitale. Al suo fianco Eleonora Bianchi, Digital Account Sales di Universal e Federica Lapizzi, Digital Analyst di Warner Music ed ex CIMER, la quale ha mostrato come la sua sia una figura nascente, che in Italia non esiste ancora: “è un ibrido, si potrebbe chiamare Streaming e Playlist Manager, una figura che ha come focus streaming e dati e che si occupa di analisi pre e post release”.
In chiusura l’intervento dello Youtuber Daniele Selvitella, in arte Daniele Doesn’t Matter , ha svelato che la sua ormai è una professione: ogni contenuto parte da una ricerca riguardante le dinamiche web e di comunicazione, per poi confluire nello storytelling, nella sceneggiatura e nella recitazione. Ha confessato, però, che fatica a spiegare alla nonna il suo “mestiere” e forse sarà così per molti altri giovani, una conferma dello studio che afferma che i bambini che sono oggi alle elementari quasi sicuramente faranno un lavoro che non è ancora stato inventato.
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