BARBIE LANCIA LE BAMBOLE INCLUSIVE: QUANDO LA RAPPRESENTAZIONE DIVENTA PER TUTTI

Su sito corporate di Mattel viene riportata questa frase: “Crediamo di dare il massimo quando ogni membro del nostro team si sente rispettato, incluso e ascoltato, quando tutti posso mostrarsi per quello che sono e fare il massimo ogni giorno”. Mattel rispetta la voce dei propri dipendenti e le loro idee perché crede così di poterli aiutare ad ampliare le loro prospettive. Tra i valori che figurano in primo piano ci sono diversità, equità e inclusione. Sono valori insiti nella cultura di Mattel, che vuole permettere a chiunque di realizzare il proprio potenziale. Eppure, per molto tempo questi obiettivi sembrano essere stati lontani da Mattel, l’azienda che si occupa del brand Barbie. La Barbie, alta, magra, bionda con gli occhi azzurri, ha creato un immaginario collettivo differente che lascia poco spazio all’inclusività e alla diversità.

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YOU CAN’T STOP US: LA CAMPAGNA DI NIKE ESEMPIO DI STORYTELLING INCLUSIVO

You Can’t Stop Us: lo spot di Nike che ci insegna come lo storytelling possa essere considerato uno strumento di narrazione a servizio di una comunicazione più inclusiva.

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D-SIDE: IL LATO DIVERSO DELLE COSE

D-Side – Il lato diverso delle cose” è un programma televisivo che parla di diversità, unicità e inclusione. Si tratta di una nuova produzione voluta da Rai Per il Sociale, la cui uscita risale al 9 marzo. A condurre, per la prima volta nella storia della televisione italiana, una donna in carrozzina, Giulia Lamarca, travel blogger trentenne il cui profilo Instagram conta 193mila followers.

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DIVERSITY MEDIA AWARDS: UN PROGETTO ALL’INSEGNA DELL’INCLUSIONE

Diversity è un’organizzazione no profit fondata nel 2013 che si impegna a diffondere la cultura dell’inclusione, in modo da offrire una visione del mondo che consideri la molteplicità e le differenze come valori e risorse preziose.

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LET’S MAKE IT INCLUSIVE

«Mirror, mirror on the wall, who’s the most inclusive of them all?»

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LA VITA DAVANTI A SÈ

“Ha una vita davanti a sé” è una di quelle frasi di circostanza che si usano quando si vuole dire a qualcuno che ha tutto il tempo per recuperare, per riparare ai suoi errori, per decidere, per riscattarsi. Ed è proprio di riscatto che parla il nuovo film di Edoardo Ponti ,tratto dall’omonimo romanzo di Romain Gary del 1975 e rilasciato su Netflix il 13 novembre scorso. 

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LA (NON TROPPA) LEGGEREZZA DE "L’UOMO SENZA GRAVITÀ"

Un uomo come tanti che cerca il proprio posto nel mondo, che però sa volare. Ma questa straordinaria leggerezza c’è veramente?

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“È PRONTO” LO SPOT CHE METTE IN TAVOLA LA GENERAZIONE Z… NEGLI ANNI SESSANTA!

È pronto!, pronunciato con una posa icastica, assertiva e un poco autoritaria. Come una dea compiaciuta del proprio ruolo demiurgico, la donna italiana degli anni Sessanta chiama con queste due parole la famiglia a tavola. È lei, orgogliosa del proprio lavoro, a dominare in quell’istante. Sembra infatti non esistere patriarcato o sovrastruttura che tenga, contro il soave richiamo di un piatto di pasta. E la Signora Italiana per antonomasia – oggi come un tempo – rimane Sofia Loren, icona del glamour cinematografico (ma anche pubblicitario), capace di far ridere e commuovere un’intera generazione di spettatori, ammaliati dal suo portamento, dalla sua gestualità. Non ultimo dal suo rapporto d’amore con la pasta.

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