Su sito corporate di Mattel viene riportata questa frase: “Crediamo di dare il massimo quando ogni membro del nostro team si sente rispettato, incluso e ascoltato, quando tutti posso mostrarsi per quello che sono e fare il massimo ogni giorno”. Mattel rispetta la voce dei propri dipendenti e le loro idee perché crede così di poterli aiutare ad ampliare le loro prospettive. Tra i valori che figurano in primo piano ci sono diversità, equità e inclusione. Sono valori insiti nella cultura di Mattel, che vuole permettere a chiunque di realizzare il proprio potenziale. Eppure, per molto tempo questi obiettivi sembrano essere stati lontani da Mattel, l’azienda che si occupa del brand Barbie. La Barbie, alta, magra, bionda con gli occhi azzurri, ha creato un immaginario collettivo differente che lascia poco spazio all’inclusività e alla diversità.
Per cambiare questa concezione ed essere coerenti con i valori promossi, Mattel ha intrapreso un percorso all’insegna dell’inclusione, dove viene valorizzata la diversità e le particolarità del singolo individuo. Un primo passo è rappresentato della campagna “Creatable World” che prevede una linea di bambole personalizzabili grazie alla presenza di outfit e accessori all’interno della confezione. I bambini possono così scegliere chi essere ed eventualmente chi diventare. Il progetto è stato supportato da una precedente ricerca che ha dimostrato che i bambini non vogliono essere definiti dagli stereotipi di genere, né tantomeno vogliono che lo siano i loro giocattoli. “I giocattoli sono il riflesso della cultura e, dal momento che il mondo continua a celebrare l’impatto positivo dell’inclusività, abbiamo sentito che era arrivato il momento di creare una linea di bambole libera da ogni etichetta” aveva affermato al momento del lancio il vicepresidente della casa produttrice Kim Culmone.
Non solo inclusività ma anche rappresentanza. Barbie riconosce l’importanza del rappresentare tutti i cittadini del mondo e la categorizza come una necessità nel momento in cui crede sia giusto che tutti i bambini possano riconoscersi nei loro giocattoli. Sono state realizzate Barbie con più di 35 tonalità di pelle, più di 94 pettinature e 9 tipologie di fisico. Nel 2019 sono state lanciate le prime Barbie che riflettono delle disabilità permanenti: Barbie in sedia a rotelle, Barbie con una protesi e Ken con la vitiligine.
Nel 2022 è stata lanciata anche Barbie con gli apparecchi acustici. La dottoressa Jen Richardson, specializzata in audiologia educativa ha partecipato al progetto: “Sono onorata di aver lavorato con Barbie nel creare un’accurata riproduzione di una bambola con apparecchi acustici. In qualità di audiologo educativo con oltre 18 anni di esperienza nella difesa della perdita dell’udito, ritengo che vedersi riflessi in una bambola sia di ispirazione per coloro che sperimentano la perdita dell’udito. Sono oltremodo entusiasta che i miei giovani pazienti vedano e giochino con una bambola che somiglia a loro”.
Veronica Minardi