La quarta età della convergenza digitale ha portato cambiamenti in vari ambiti, e il mondo del giornalismo non è rimasto immune. Rupert Murdoch, una delle personalità più in vista nel mondo del giornalismo diversi anni fa disse che “le società o le compagnie che sperano che un glorioso passato le protegga dalle forze del cambiamento guidate dall’avanzante tecnologia falliranno e cadranno. Il potere si sta allontanando dalla vecchia élite della nostra industria. Una nuova generazione di consumatori dei media è davanti a noi e chiede di ricevere informazioni quando le vuole e come le vuole”. Murdoch aveva identificato la vera ragione della crisi dei giornali e allo stesso tempo aveva indicato una via per uscirne: “C’è un solo modo, utilizzare le nostre competenze per creare e distribuire un contenuto dinamico e brillante. Ma i giornali dovranno adattarsi, perché i loro lettori chiedono di ricevere notizie su una gran varietà di piattaforme”.
Allo stesso tempo è necessario sottolineare che non dobbiamo considerare solo la tecnologia, ma anche i contenuti, perché ai lettori il buon giornalismo piace ed è necessario chiedersi il perché siamo arrivati a un tale punto di sfiducia nei confronti dell’informazione. Contemporaneamente dobbiamo constatare che internet ha cambiato notevolmente il nostro approccio all’informazione e il nostro modo di informarci. Per la conclusione di un ciclo di conferenze svoltosi in Asia nel 2006, Stephen Hawking parlò del fatto che per sopravvivere gli esseri umani avrebbero dovuto colonizzare un altro pianeta “Guardando ai conflitti politici, sociali e ambientali come si può pensare di sopravvivere altri 100 anni?”. Questo era il quesito dello scienziato. Per trovare risposta, decise di scrivere su Yahoo Answer: circa 25mila persone accorsero a rispondere creando un dialogo. Anni prima, Hawking aveva posto la stessa domanda sul “Times” di Londra che si era premurato di interpellare personalità appartenenti a élite accademiche, religiose, sociali e politiche. Il dibattito fu acceso, ma riguardò solo un ristretto numero di persone. Perciò, l’ingresso di internet nelle redazioni sembrava essere un passo imposto che avrebbe dato, a chi si fosse fidato del world wide web una marcia in più rispetto agli altri. Una delle prime testate a capire la portata del cambiamento fu il New York Times che sin da subito iniziò a creare contenuti che potessero essere supportati sia dal giornale cartaceo, sia dal giornale online, dando sempre più spazio al digitale.
Non parliamo solo di tecnologia e infrastrutture, un altro elemento che ha cambiato e rivoluzionato l’informazione è la fotografia, una carta vincente a cui non è ancora stata data la giusta rilevanza. Instagram è il social network che è riuscito a coniugare tecnologia, giornalismo e fotografia, dando alle notizie una velocità e una diffusione mai vista prima. Instagram ha cambiato le nostre abitudini quotidiane ma anche il modo di pensare alla fotografia.
Il giornalista che approda su Instagram deve re-imparare a raccontare e a raccontarsi. Un caso interessante di una nuova modalità di racconto dell’informazione su Instagram è il caso di Will_ita. La bio di Instagram recita: “Uno spazio per i curiosi del mondo”, ed è così che è nato Will_ita, per soddisfare la ricerca di informazioni di tanti utenti che, persi nell’overload informativo, spesso si sono trovati di fronte a notizie false o poco attendibili. Will_ita è nata come una start-up e nel corso degli anni, nonostante abbia dovuto affrontare diversi problemi legati principalmente ai suoi collaboratori, ha continuato a crescere e a proporre contenuti d’informazione per gli utenti, non solo su Instagram ma anche su Spotify attraverso un nuovo progetto di podcast. Cosa rende Will_ita così interessante agli occhi degli utenti? Grafiche e infografiche per spiegare gli argomenti trattati rendono il contenuto accessibile a tutti, i copy dei post sono scritti con termini semplici che facilitano la lettura – anche quella dei temi più ostici e delicati. Un altro punto di forza è sicuramente rappresentato dall’engagement dei propri follower: q&a, video che spiegano gli accadimenti nel mondo e soprattutto risposte ai commenti che vengono inseriti sotto i post per chiarire eventuali dubbi rispetto al tema trattato.
Veronica Minardi