Ti sei mai domandato quanto fossero sostenibili ed etici i capi d’abbigliamento cha acquisti? Dal 2015, grazie all’app Good on You, puoi scoprirlo. Fondata in Australia da Gordon Renouf e Sandra Capponi, Good on You è una piattaforma di rating che classifica i brand di moda in base alla loro sostenibilità.
L’idea per l’app è nata in seguito al disastro di Rana Plaza del 2013, dove oltre 1.000 lavoratori sono morti in una fabbrica del Bangladesh che realizzava vestiti per dei brand europei e americani. Questo tragico evento ha portato a riflettere sullo sfruttamento del lavoro nel settore della moda ma anche su altri comportamenti dannosi quali le emissioni di gas terra, i rifiuti e i danni che tutto ciò ha sulla flora e sulla fauna. Ed è così che nel 2015 Capponi e Renouf fondano Good on You, con l’obiettivo di aiutare i consumatori a valutare la sostenibilità dei brand e fare delle scelte etiche nel modo più semplice possibile.
Secondo i fondatori, nonostante il progetto sia stato lanciato nel 2015, è stata soprattutto l’emergenza COVID-19 a far crescere l’interesse delle persone nei confronti della moda sostenibile. Nell’ultimo biennio hanno assistito infatti ad una crescita esponenziale degli utenti che usano la piattaforma per trovare dei brand ed in seguito decidere se acquistare o meno i loro prodotti, sulla base del punteggio ottenuto. Il voto complessivo viene infatti espresso attraverso delle faccine, che vanno da una estremamente scontenta ad una molto contenta. I parametri che vengono presi in considerazione sono essenzialmente 3, ovvero: condizioni e diritti dei lavoratori, impatto sull’ecosistema e rispetto degli animali, dunque se il marchio è cruelty free. Alcuni esempi? Zara ha ottenuto il punteggio di 1/5, Chanel 2/5, Gucci 3/5, Patagonia 4/5, Noctu 5/5.
Capponi e Renouf hanno lavorato alla piattaforma per poter creare una sorta di enciclopedia contenente tutte le azioni, positive o negative, svolte dai brand di moda nel corso degli anni, per alimentare lo spirito critico dei consumatori sui vestiti che indossano ogni giorno. Il team di Good on You lavora costantemente per analizzare nuovi dati e inserire nuove aziende al database, spesso richiesto dalle stesse o suggerite dagli utenti. Una caratteristica interessante consiste nella possibilità offerta ai consumatori di attivare la geo-localizzazione e scoprire quali brand vicino a loro hanno ottenuto un punteggio alto, per poter acquistare dai migliori.
Good on You ha fatto parlare di sé grazie anche al sostegno di una figura molto nota nel mondo dello spettacolo: stiamo parlando di Emma Watson. Secondo l’attrice e modella britannica, quando si percorre il red carpet, viene sempre chiesto chi ha disegnato l’abito. Ma ciò che viene tralasciato è tutto il percorso che il capo ha affrontato per arrivare fino a lì, le condizioni in cui è stato realizzato, le risorse impiegate, l’impatto che ha avuto sul pianeta e sulla comunità. Solamente sensibilizzando i consumatori su questi aspetti, i brand di moda saranno motivati a migliorare le loro scelte, verso un futuro più sostenibile.