BINGE WATCHING E WEEKLY RELEASE: ALTERNATIVI O COMPLEMENTARI?

Se prima la settimana era scandagliata in funzione dei giorni di messa in onda in prima serata dei vari Cesaroni, Medici in Famiglia e Carabinieri, il Netflix&chill in modalità binge watching è poi entrato prepotentemente nelle nostre vite cambiando per sempre le nostre abitudini di fruizione delle serie tv. In maniera progressiva, stanno cambiando, però, in contropartita anche le modalità di distribuzione delle stesse da parte dei colossi dello streaming: quale sarà quella vincente?

L’industria televisiva ha non solo subìto, ma anche riflettuto molto sulla validità del modello di rilascio “binge” di Netflix, da quando nel 2013 lo streamer scelse di sfornare l’intera prima stagione di House of Cards tutta in una volta. Questa scelta precisa da parte di Netflix ha rappresentato un cambiamento fondamentale nella TV, ed è allo stesso tempo stata determinante per il successo iniziale della piattaforma stessa. Netflix sostiene che questo approccio è il migliore perché dà la priorità ai clienti, alle loro esigenze e al loro “libero arbitrio” di visione dei contenuti: l’immediata soddisfazione del cliente viene così messa davanti al bisogno a breve termine di mantenere il pubblico impegnato più a lungo, allungando la durata di uno show per alcuni mesi. Netflix ha reso lo streaming sinonimo di binge watch, e viceversa: la TV lineare può avere maratone, ma la natura on-demand e flessibile nel tempo dello streaming rende più facile bruciare capitolo dopo capitolo una narrazione serializzata, al punto che nel corso del tempo sempre più narrazioni sono state proprio strutturate con il bingeing in mente, ponendo meno enfasi sulla struttura episodica e più sulla storia in generale. Nel frattempo, la vecchia guardia di Hollywood continuava invece a sostenere che buttare fuori un’intera stagione in un giorno accorciasse drammaticamente l’emivita della cultura pop di uno show facendo sentire la loro arte dell’intrattenimento come usa e getta… poi però necessità fa virtù: è esploso il 2020 ed è stato per ovvie ragioni l’anno del binge watching: causa pandemia, Netflix ha aumentato enormemente il numero di iscritti, e l’abbonato medio aveva più tempo che mai per stare davanti alla televisione.

Con l’affermarsi pressoché ovunque di questo schema “all-episodes-at-once” di Netlfix, la realtà di dover aspettare una settimana intera per la prossima dose del proprio show preferito sembrava ormai estinta, insieme alle cassette VHS e alle televisioni con i tubi catodici. Invece, in tempi più recenti e, superata l’overdose di serie tv del lockdown, i nuovi servizi di streaming hanno voluto dimostrare che tornare a uno spettacolo settimana dopo settimana può essere il modo migliore per vivere una stagione televisiva. Gli ascolti positivi di molte serie del 2021 e del 2022 rilasciate con il “weekly release” hanno provato che lasciare come ai vecchi tempi gli spettatori ansiosi di saperne di più possa rendere l’engagement con una storia ancora più gratificante e memorabile.

Sia chiaro: il binge watch non è in pericolo di estinzione. Netflix e il suo modello rimangono una forza, e anche le piattaforme che lo evitano per alcune uscite lo utilizzano per altre. Piuttosto che distinguere vincitori e vinti, dovremmo riconoscere che i modelli binge e settimanali non si escludono a vicenda, ma che anzi possono rappresentare una scelta binaria, se non addirittura essere integrati – sempre più spesso, infatti, le serie vengono rilasciate in più episodi che però sono divisi in tranche, vedi La Casa di Carta o anche LOL. In questo modo lo spettatore si concede un po’ di binge watching ma allo stesso tempo sa che dovrà attendere con religiosa pazienza il finale di stagione. Più che di strategie migliori in generale, dunque, sarebbe più opportuno parlare di strategie diverse per prodotti diversi, senza uniformarsi con “approcci a taglia unica”: alcuni show si prestano maggiormente al bingeing, mentre altre sono senz’altro più adatte ad un consumo diluito nel tempo. Questa flessibilità è utile in parte perché i due modelli servono a scopi leggermente diversi per i loro distributori: un’uscita in una botta sola può servire come un’efficace attrazione per i nuovi abbonati; dopo che Squid Game è esploso in un successo mondiale, Netflix ha di gran lunga superato le proiezioni trimestrali per le nuove iscrizioni. Tuttavia, poiché il bingeing permette agli spettatori di bruciarsi intere stagioni in pochi giorni, o addirittura ore, il picco della rilevanza di uno show tende ad arrivare e poi scomparire velocemente. Invece, con un rilascio settimanale c’è un’iniezione di materiale nuovo per diverso tempo – il che, a sua volta, incentiva i clienti a rimanere nei paraggi e a continuare a pagare le loro quote mensili. Questo aspetto della fidelizzazione del rilascio settimanale è particolarmente importante alla luce della recente espansione dello streaming. Dalla fine del 2019 all’inizio del 2021, l’industria ha visto non meno di cinque lanci importanti: Apple TV+, Disney+, HBO Max, Peacock e Paramount+. Tutte queste piattaforme in continua competizione le une contro le altre devono quindi necessariamente ripensare alle loro strategie in questo nuovo mercato che è quasi al picco di saturazione e in cui c’è ancora tanta scelta come sempre, e più di giorno in giorno; con queste strategie ibride, però, ora c’è spazio per gli show di respirare, e tempo per il resto di noi di recuperare.

Lucia Bernabei