IL PANINO AMMUFFITO DI BURGER KING: LA “BELLEZZA” DEL CIBO SENZA CONSERVANTI

Chi avrebbe mai pensato di vedere uno spot pubblicitario in cui a fare da protagonista è proprio la muffa? È la strategia messa in atto da Burger King per sottolineare l’assenza di conservanti artificiali nei suoi prodotti.

È innegabile che una delle critiche maggiori che vengono mosse quotidianamente alle catene di fast food più famose e diffuse al mondo, quali Burger King e McDonald’s, sia legata alla qualità del cibo offerto e all’utilizzo di conservanti artificiali. Per contrastare queste credenze e dimostrare il suo impegno nell’utilizzo di ingredienti il più possibile naturali, Burger King ha lanciato una campagna pubblicitaria che ha come protagonista indiscusso un panino ammuffito, il cosiddetto Moldy Whopper. Nella campagna, infatti, il panino appare su uno sfondo completamente nero e viene mostrato mentre viene progressivamente consumato dalla muffa, fino al giorno 34. In realtà, l’azienda non si è limitata a pubblicare un video del Moldy Whopper, in quanto sono stati realizzati anche dei cartelloni pubblicitari raffiguranti questo panino deteriorato. 

Lo scopo principale di questo spot è quello di mostrare la “bellezza” che si percepisce nell’assenza di conservanti artificiali. Burger King ha quindi scelto di non mostrare il solito panino invitante e senza imperfezioni, bensì ha preferito ricercare una rappresentazione che fosse più vicina alla realtà, in cui il cibo si deteriora rapidamente quando non viene trattato con conservanti. Perciò, la muffa viene qui interpretata in chiave positiva e si colloca al centro di una comunicazione di impatto, con lo scopo di rispondere a un bisogno sempre più diffuso tra i consumatori: il consumo di alimenti naturali

Come c’era da aspettarsi, questo tipo di comunicazione ha suscitato reazioni contrastanti nei consumatori, in quanto si basa sull’associazione tra un messaggio positivo ed un’immagine alquanto sgradevole. Si tratta senza dubbio di uno spot che non invoglia particolarmente a mangiare un panino, ed infatti è stato descritto come “disgustoso”, ma allo stesso tempo “affascinante”. Nonostante il ribrezzo provato per la muffa, infatti, la campagna si è rivelata indubbiamente efficace nell’attirare l’attenzione, anche mediatica, e ha sicuramente ottenuto ottimi risultati, soprattutto in termini di impressions

In conclusione, quindi, Burger King ha certamente raggiunto lo scopo di far parlare di sé, scegliendo un tipo di narrazione che si discosta fortemente dalle immagini di panini perfetti e appetitosi a cui siamo abituati. La scelta di agire soprattutto sulla qualità percepita degli ingredienti utilizzati, inoltre, sottolinea l’importanza sempre maggiore che il consumatore tende a dare ad un’alimentazione sana, spingendo anche le catene di fast food ad adeguarsi alle richieste di qualità e naturalità, in quanto non è sufficiente offrire un’insalata tra le opzioni nel menù. 

Elisa Cattozzi