TIKTOK E #MALATTIE: COSA DICONO GLI ESPERTI

Sempre più persone si informano quotidianamente attraverso i social network, anche su argomenti complessi come la salute e le malattie. Con l’esplosione di TikTok anche la piattaforma è diventata un’importante medium di “health communication”… ma con quali pro e con quali rischi?

Le tecnologie emergenti forniscono l’opportunità di una migliore comunicazione sanitaria: Internet ha senza dubbio cambiato il ruolo dei pazienti trasformandoli da destinatari passivi di informazioni a cercatori attivi di informazioni. Nonostante i notevoli benefici dei social media in questo ambito, il loro uso presenta qualche preoccupazione e la qualità delle informazioni rientra sicuramente tra queste: la possibilità di incontrare informazioni sanitarie errate sui social media aumenta i rischi per i cittadini, che possono prendere decisioni sulla salute basate su notizie imprecise. Tutto ciò pone delle sfide sia per i pazienti che per gli operatori sanitari; da un lato, i pazienti devono essere in grado di distinguere le fonti di informazione di alta qualità da quelle di bassa qualità; dall’altro, i professionisti e le istituzioni sanitarie devono rispondere e combattere la disinformazione sanitaria per proteggere il pubblico.

Per questo è importante esaminare la qualità delle informazioni sanitarie sui social media, campo in cui oggi spopola TikTok. Se è diventata nota per i brevi e orecchiabili video di balletti, “challenge” e “life hack”, dalla pandemia in poi, la piattaforma cinese è sfruttata per fornire informazioni mediche agli utenti.

Ci sono medici certificati che la usano per divulgare contenuti educativi che riguardano la salute e  per offrire suggerimenti e consigli al loro pubblico con gli hashtag #DoctorsOfTikTok o #TikTokDocs che contano ormai migliaia di video e milioni di visualizzazioni. Sempre più istituzioni sanitarie e organizzazioni no-profit vi veicolano i propri contenuti in modi “catchy” e innovativi. Se prima i teen cercavano su Google i propri sintomi, ora possono semplicemente scrollare sulla loro home di TikTok.

Tuttavia, un’app dove il limite di tempo a video è di 60 secondi e il contenuto deve essere dunque rapido e coinciso, può essere adeguata a un’educazione approfondita sulla salute?

Questi stessi interrogativi se li sono posti dei ricercatori cinesi (“TikTok as Health Information Source”), che hanno scelto di circoscrivere la loro indagine sul social network alla discussione sul diabete. Il diabete è diventato una delle malattie croniche più diffuse nel mondo, e molte persone che convivono con questo malessere utilizzano i social media per cercare informazioni sulla salute. Dato l’alto numero di video su TikTok a riguardo, hanno provato a scoprire se le informazioni in essi contenute sono di qualità soddisfacente, prendendone in considerazione 250.

In generale, gli esperti hanno rilevato che la qualità generale dei TikTok informativi sul diabete è accettabile; tuttavia, si sono concentrati solo su determinati tipi e molti aspetti del problema non sono stati sfiorati, come la definizione e i sintomi, o i fattori di rischio. Lo studio ha rilevato che la qualità delle informazioni nei video differiva poi a seconda del tipo di fonte: era più alta nei video pubblicati da organizzazioni non profit e più bassa in quelli for profit, eppure questi ultimi erano i più visualizzati.

Tale risultato è coerente con quelli di studi precedenti, che suggeriscono come le piattaforme sponsorizzate dal governo hanno maggiori probabilità di pubblicare informazioni di alta qualità: per questo, istituzioni e ospedali pubblici dovrebbero contribuire con più materiale di alta qualità e sfruttare la potenza di questo canale per promuovere la salute pubblica. Date però queste forti variazioni, gli autori stessi hanno suggerito ai pazienti di usare TikTok con cautela per ottenere informazioni relative al diabete. Per concludere: informarsi è giusto, ma per certi argomenti servono più di 60 secondi!

Lucia Bernabei