LA NUOVA FRONTIERA DEL FASHION: LE MINI SERIE – IL CASO GUCCI

Gucci presenta la sua ultima collezione ideando il GucciFest, il primo festival di moda e cinema digitale. Un metodo creativo e innovativo per superare gli ostacoli causati dal Covid.

Alessandro Michele, direttore creativo della maison, aveva annunciato che la sua visione della moda sarebbe cambiata sia per le tempistiche sia per la sperimentazione di nuovi formati. Infatti, dopo l’annuncio di maggio che affermava che la casa di moda avrebbe fatto solo 2 sfilate annuali uscendo dalle tempistiche classiche dal fashion, Michele ha presentato lo scorso novembre la collezione Gucci con una mini serie intitolata “Overture of Something that Never Ended”. La serie è stata realizzata dal regista Gus Van Sant e co-diretta dal direttore creativo. Gus Van Sant è un regista famoso per: Genio ribelle del 1997, Elephant del 2003 e Paranoid Park del 2007.

Gucci è stato un pioniere nel settore: infatti, andando ad allontanarsi dai classici eventi stagionali e dagli show tipici della moda, cerca di intercettare diversi consumatori con forme sperimentali che possano intrattenere e vista anche la situazione di pandemia ha deciso di utilizzare l’attività più diffusa nel 2020: il binge watching, ovvero la pratica di guardare gli episodi di una serie tv in successione senza fermarsi.

Il GucciFest si è tenuto dal 16 al 22 novembre, per l’intera settimana sono stati pubblicati i 7 episodi giornalmente su tre piattaforme: YouTube (sia il canale di Gucci ufficiale che il canale Fashion), Weibo e il sito ufficiale (guccifest.com). In questo modo, la casa di moda ha voluto cambiare e superare le difficoltà che la pandemia ha creato nel settore, cercando di realizzare un racconto di sé più libero e originale.

Negli episodi vengono svelati i capi della collezione, aventi come protagonisti personaggi derivanti da settori diversi e di tutto rilievo: i cantanti Billie Eilish, Harry Styles, Florence Welsh; l’attrice Silvia Calderoni; il critico d’arte Achille Bonito Oliva; lo scrittore e filosofo transgender Paul B. Preciado e Sasha Watz. La mini serie è interamente ambientata e girata a Roma e si sviluppa in uno spazio-tempo non definito e narra la routine quotidiana di una ragazza, interpretata da Silvia Calderoni, che incontra queste celebrità internazionali, che sono gli amici della casa di moda Gucci. L’intento è di affidare alla narrazione il tema del “tempo sospeso” che ha caratterizzato il periodo storico che stiamo vivendo, il 2020. È una miniserie diversa da quelle tradizionali perché non vi sono un inizio e una fine ben definiti, ma sono solo frammenti di vita quotidiani caratterizzati dal surreale tipico di Gucci.

Come aveva preannunciato il direttore creativo di Gucci, con questa iniziativa si vogliono rompere le regole rigide che stanno intorno al settore della moda. L’obiettivo è parlare dei vestiti in modo differente, utilizzando diversi codici e linguaggi, come le riprese che vengono fatte da una telecamera che dà la sensazione di essere “invadente”. Con questo utilizzo creativo e plurimo dei mezzi e dei linguaggi si sono “liberati” i vestiti dai canonici ambienti e sono stati presentati in un contesto inedito, lontano dalle forme tradizionali imposte dal mondo del fashion. Alessandro Michele continua un processo di cambiamento iniziato a luglio con la presentazione della collezione attraverso una live streaming durata 12 ore.  Il suo intento è chiaramente quello di distaccarsi dalle classiche sfilate e far emergere, quando sono pronte, le creazioni enfatizzando il racconto personale del creatore e rispettandone l’iter creativo.

Rachele Nicolis