DI CHI TI FIDI? OPINION LEADER E GENERAZIONE Z

Internet è un universo sterminato e democratico, in cui chiunque può creare e avere accesso alle informazioni. Ma chi si occupa di crearle? Chi le decodifica? E chi sono gli opinion leader?

Le risposte a queste domande ci sono state date venerdì 30 ottobre, grazie alla presentazione del progetto Mi fido di te: Opinion leader e generazione Z. Questo il titolo dell’attività di ricerca diretta da Daniela Fujani e Tecla Maffioli, con il team di Tips Ricerche e in collaborazione con ALMED e Credem. L’analisi, di tipo quali-quantitativo, è stata condotta intervistando un campione di 230 ragazzi di età compresa tra i 10 e i 25 anni.

Come sottolinea Lucio Dionisi, rappresentante di Credem, l’indagine è stata condotta con lo scopo di  scoprire quali siano i meccanismi che soggiacciono l’informazione e la sua creazione, comprendendo quali siano le finalità di coloro che la trasmettono. Solo attraverso tale consapevolezza è possibile indossare i giusti occhiali per leggere quello che stiamo vivendo.

La dottoressa Fujani, all’inizio della presentazione, ci tiene ad evidenziare quanto per la generazione Z sia imprescindibile un rapporto con gli opinion leader, coloro che hanno lo scopo di filtrare le informazioni, decodificarle e trasmetterle.

Un bisogno tipico della generazione in esame che, come sottolinea la ricercatrice, è figlia della crisi del 2008 e quindi più incline a cercare un rapporto diretto ed intimo con figure competenti e carismatiche.

Una necessità che si è acuita nei mesi di lockdown e che ha portato a un cambiamento nei confronti dei leader d’opinione. Anzitutto lo studio ha messo in evidenza la tendenza ad affidarsi maggiormente ad esperti di settore, percepiti come effettivamente competenti in un periodo di emergenza sanitaria.

In questo panorama ad avere un ruolo di spicco sono stati anche gli influencer, che nel corso del lockdown sono riusciti a dimostrare capacità di adattamento, cominciando ad organizzare dirette Instagram, rubriche e stimolando la ricerca di informazioni affidabili, rimandando a profili di esperti. Sempre in questo periodo gli influencer, presentandosi come testimoni, portando la loro esperienza e punto di vista, hanno dimostrato empatia con il pubblico.

Le ricercatrici si sono poi occupate, con l’aiuto degli intervistati, di delineare le caratteristiche dei leader d’opinione. Queste sarebbero: competencecommunicationrespectresponsibilitycontribution.

Con competenza non si intende solo il parlare da esperto, ma la capacità di mostrare un corretto comportamento, indirizzando verso fonti informative autorevoli. Un leader positivo deve poi essere un buon comunicatore, esprimendosi con chiarezza ed efficacia, servendosi di un linguaggio semplice ed esaustivo. Altra qualità essenziale è il rispetto, che si dimostra parlando con onestà e gentilezza. Un carattere importante è inoltre la responsabilità nei confronti dell’audience: ci si deve mostrare coerenti, flessibili e lavorare in un’ottica di “bene comune”. Con contribution, infine, si intende la capacità di portare avanti le proprie idee con coraggio e convinzione; non a caso, rispetto a questo punto, sono state numerose le menzioni dell’attivista Greta Thunberg. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare fama e bellezza non compaiono nell’elenco in quanto non percepite come determinanti.

Il progetto ha quindi evidenziato che il recente periodo ha portato i ragazzi a cercare informazioni e a confrontarle (fact checking) ritenendo siano più affidabili quelle presentate dagli organi istituzionali. La dottoressa Fujani, rispetto a ciò, ha sottolineato come il fenomeno potrebbe essere l’inizio di una rivoluzione culturale: un momento in cui gli utenti più giovani passano da un assorbimento passivo ad un modello più critico di chiarimento informativo. 

I risultati della ricerca sono interessanti, il confronto con le ricercatrici stimolante, soprattutto dopo aver scoperto che l’indagine si estenderà ad altre generazioni. A questo punto non ci resta che aspettare per scoprire a chi si affidano, e di chi si fidano, i nostri genitori.

Giulia Farina