Sono le 19:15 del 4 ottobre 2020: la Juventus arriva in pullman all’Allianz Stadium per la partita contro il Napoli. Tutto sembra nella norma a parte il fatto che il club partenopeo sia rimasto a casa e non abbia nessuna intenzione di disputare il match.
Qual è il motivo di tutto questo? La Società Sportiva Calcio Napoli ha riscontrato la positività al Covid 19 di 2 calciatori e di un collaboratore e, forte della circolare emanata dall’Asl Napoli 2 che richiedeva l’isolamento fiduciario per tutti i tesserati della squadra, ha deciso di non partire.
Una scelta che non ha nessun difetto dal punto di vista del rispetto del DPCM in vigore e del buon senso, ma che va nella direzione opposta rispetto al protocollo UEFA, che il consiglio della Lega Calcio aveva approvato appena qualche giorno prima con la firma dei presidenti di tutte le società. Il protocollo prevede che per disputare una partita bastano almeno 13 giocatori disponibili compreso un portiere, con una deroga la quale stabilisce che in caso di focolaio con più di 10 contagi in una settimana il club può richiedere il rinvio della partita una sola volta nel corso di tutta la stagione.
Si parla di un evidente conflitto amministrativo, difficile da risolvere anche per gli avvocati più esperti. La contesa tra le due società sarà presumibilmente molto lunga, ma quello che è emerso da questa vicenda è la dimostrazione di come si possa gestire dal punto di vista comunicativo un caso spinoso, il quale, anche se non si può definire propriamente crisi, è potenzialmente fonte di problematiche per un’azienda.
La Juventus, società controllata dalla holding finanziaria Exor di proprietà della famiglia Agnelli, si è sempre dimostrata molto attenta alla propria comunicazione e anche in questo caso ha evidenziato quali siano i principi fondamentali da non dimenticare quando sorgono controversie di questo genere.
Per prima cosa la squadra è arrivata regolarmente allo stadio, come previsto dal calendario: in questo modo i bianconeri si sono attenuti in maniera ferrea al regolamento della Lega, pur sapendo che gli avversari non si sarebbero presentati.
La decisione che però ha fatto la differenza è stata quella di organizzare una conferenza stampa nell’apposita sala dell’Allianz Stadium di Torino con protagonisti il presidente juventino Agnelli e il responsabile sanitario del club Luca Stefanini. Uno dei dictat in questi casi è infatti quello di chiarire la posizione aziendale nel modo più esplicito possibile per evitare dubbi e speculazioni.
Durante la conferenza sono state chiarite le motivazioni per cui la Juventus ha deciso di presentarsi allo stadio ed è stato dato spazio ai giornalisti per alcune domande in merito alla situazione, la maggior parte delle quali ha cercato di far emergere il parere del presidente sul comportamento del Napoli; tuttavia Agnelli ha provato a dribblare qualsiasi provocazione privilegiando la cautela per evitare ripercussioni sull’immagine della società. Le dichiarazioni rilasciate dai protagonisti hanno dato dimostrazione di come siano state raccolte attentamente le informazioni sui fatti da parte del club, un altro fattore necessario in questi casi.
Se non si può parlare dunque di un’effettiva crisi, si può comunque sottolineare come il caso Juventus – Napoli sia un esempio di come un’azienda debba comportarsi dal punto di vista comunicativo in momenti di controversie come questo.