“Ti voglio un bene pubblico”caccia al tesoro, spettacolo, percorso che pone l’accento su barriere architettoniche, sociali, diversità, uguaglianza in una realtà sociale estremamente eterogenea.
Elisabetta Consonni, in coproduzione con Zona K – spazio culturale in via Spalato 11, che propone arte in tutte le sue sfaccettature, coinvolgendo il teatro, la musica e la danza – ha organizzato una performance sociale itinerante tra Loreto, Pasteur e Via Padova il week end del 28-29 settembre. I partecipanti venivano coinvolti perfare gruppo alla ricerca di indizi come in una vera e propria caccia al tesoro, riflettendo sul significato di muri, cancelli e porte chiuse. È stato chiesto al pubblico di ragionare sul significato di segregare ed escludere, facendo ascoltare interviste e testimonianze di residenti ed esperti attraverso una grande cassa che seguiva i partecipanti per un pezzo del percorso. La scelta comunicativa è stata d’impatto perché le parole oltre a rivolgersi al pubblico, coinvolgevano tutto lo scenario circostante: passanti, abitanti della zona e persone che si sentivano in qualche modo rappresentati.
Lo spettacolo prevedeva la ricerca oltre che di indizi, di adesivi a forma di cuore attaccati su muri, portoni e pali della luce. Ogni cuore presentava l’incipit o la parte finale di una frase, la parte restante veniva trovata dal secondo gruppo partecipante. Alla fine del percorso i due gruppi si ricongiungevano e le frasi finalmente trovavano completamento. L’ultima tappa era un bar in via Termopili e lì con la persona che “ti completava”avevi la possibilità di dividerti una consumazione.
L’esperienza è stata molto forte, l’attenzione posta su un tema così concreto, in particolare in questa zona di Milano, ha permesso ai partecipanti di calarsi completamente nella realtà presentata. Sicuramente ci sono stati alcuni piccoli errori durante la performance, anche se difficilmente evitabili quando si lavora in uno spazio ampio e pubblico. In generale però il voto è assolutamente positivo, il messaggio è arrivato forte e chiaro e lo spunto di riflessione è stato colto nel suo contesto più ampio.
Nonostante Zona K si appoggi a “Profili” – agenzia di comunicazione di Andrea Maolini – che svolge sponsorizzazioni a livello di social media, abbia un ufficio stampa e di comunicazione interna, e collabori a livello di sponsorship con enti come il Comune di Milano o Radio 2, non conoscevo questa realtà le cui proposte sono molto vicine ai miei gusti.
Mi dispiace solo non aver saputo con anticipo di questa rappresentazione e non aver dato quindi modo a voi di partecipare, ne sarebbe davvero valsa la pena!
Marta Laneri