Passiamo in media cinque ore al giorno sul nostro smartphone, leggiamo sul tablet, abbiamo uno smartwatch al polso e il portatile sempre nello zaino. Quanto usiamo la tecnologia? Quest’ultima migliora davvero la nostra vita o finisce per distrarci? Qual è il rapporto che hanno i giovani e gli adolescenti con essa?
Queste sono alcune delle tematiche che sono state affrontate il 28 e 29 settembre agli eventi del FestivalFuturo di Altroconsumo, il cui tema principale è stato proprio quello della salute e del benessere nel loro particolare rapporto con le tecnologie e il digitale.
Durante l’evento “Vivi Internet al meglio, con Google per insegnare ai più giovani il corretto utilizzo della rete“, si è parlato dell’omonimo progetto, nato nel 2018, tra Telefono Azzurro e Google, al fine di promuovere una corretta educazione digitale. All’incontro era presente anche la Ministra alle Pari Opportunità Elena Bonetti, la quale ha ricordato come la cittadinanza digitale sia ormai un tema chiave nell’agenda di tutti i Ministeri. Essere pienamente cittadini significa essere anche utenti consapevoli, in quanto la virtualità della rete è solo apparente. Tutto ciò che accade online è strettamente legato al nostro vissuto offline.
L’educazione digitale ha origine proprio dallo sviluppo del pensiero critico, dalla consapevolezza di ciò che si condivide, dall’attenzione alla web reputation e alla privacy, propria e altrui.
Le cinque regole identificate da Google e Telefono Azzurro sono infatti le seguenti:
- Condividi usando il buon senso.
- Impara a distinguere il vero dal falso.
- Custodisci le tue informazioni personali.
- Diffondi la gentilezza.
- Nel dubbio, parlane.
Le tematiche importanti dell’educazione digitale e del digital wellbeing non riguardano solo gli adolescenti. Spesso sono gli adulti a non utilizzare correttamente i propri devices. Un chiaro esempio sono i molteplici casi di sharenting, ossia la condivisione, quasi compulsiva, delle foto dei figli minorenni oppure la diffusione delle fake news tramite i propri profili personali.
Dunque, il concetto chiave è vivere la nostra vita online con buon senso e in maniera sana. Sia Apple che Google si sono adoperate concretamente in questo senso, proponendo dei tools per monitorare le nostre attività sugli smartphone. Grazie a queste funzionalità possiamo capire quanto tempo passiamo online ma, soprattutto, in che modo usiamo quel tempo. Inoltre, per i più coraggiosi, c’è la possibilità di inserire delle limitazioni giornaliere.
Non si tratta quindi di abbandonare la tecnologia, come si sente spesso affermare, ma di usarla con consapevolezza, sfruttandone, quindi, tutto il suo vero potenziale.
Per approfondire l’argomento consigliamo il corso Digtal Wellbeing di Google Training che permette di imparare alcuni tips&tricks per monitorare, ed eventualmente modificare, le nostre abitudini digitali.