Sempre più, oggigiorno, siamo protagonisti di una vita che scorre in modo veloce, caratterizzata da ritmi frenetici ed estenuanti che lasciano poco spazio alla lentezza, a momenti di riflessione, a pensieri e domande. Prendersi del tempo per ascoltare gli altri, se stessi e cercare di imparare ad abbracciare una filosofia di vita slow, sia a livello personale che in ambito lavorativo, sono le chiavi di successo di molte figure a capo di grandi aziende e brand.
Proprio queste sono state alcune delle tematiche al centro del lungo dibattito tenutosi lo scorso 29 maggio in occasione della IV edizione dello “Slow Brand festival” a cui ho partecipato in veste di social media reporter, grazie allo Smart Goal promosso da CIMO in collaborazione con Brandforum (l’Osservatorio Culturale sul Branding), ideatore e produttore dell’evento. Luogo che ha fatto da cornice a questa ricca giornata di riflessioni e approfondimenti sull’evoluzione del fenomeno Slow in Italia è stata “La Cordata”, suggestiva villa milanese in piena consonanza con il tema del festival.
All’interno delle numerose riflessioni e interventi susseguitisi durante tutto l’arco della giornata chi, come molte altre aziende, è risultata essere una realtà che adotta approcci e linee di pensiero slow, nonostante il suo essere estremamente veloce in tutto ciò che fa, è Google. Una delle più importanti aziende d’informatica statunitensi, che vanta circa 500 innovazioni di prodotto l’anno e che viaggia alla velocità della luce, emblema assoluta del fast, come può essere una realtà che dà spazio a momenti “lenti” e che valorizza una slow attitude?
Paola Marazzini, Director Agency and Stategic Partnership di Google Italia, durante il suo intervento, ha parlato di un’azienda che rivolge una straordinaria attenzione alle persone che lavorano e abitano le sedi Google. Tutti i manager si impegnano a creare momenti di dialogo e di ascolto profondo circa le esigenze dei dipendenti, cercando di far sentire tutti importanti e indispensabili al funzionamento di questa grande macchina. L’ascolto e la comprensione verso le persone sono sintomo di una cultura e filosofia slow che questa realtà dinamica abbraccia.
Ma non solo, un altro segreto del successo dell’azienda e simbolo della sua attitudine slow è rappresentata dagli ambienti di lavoro e di vita che vengono messi a disposizione ai dipendenti. Non è da tutti godere di spazi attrezzati per fare sport, mettersi comodi su enormi pouf a discutere di progetti o trovarsi a lavorare al pc dondolandosi su un’amaca, ma se si lavora in Google tutto ciò è effettivamente possibile. Definito dalla maggior parte delle persone come un “great place to work”, l’azienda si trova impegnata quotidianamente nel promuovere e offrire benefit e comfort che permettono prestazioni lavorative migliori e stimolanti.
Ai nostri occhi è una realtà grande, innovativa, dinamica, mondiale, leader, ma non solo: Google è dimensione lenta, una lentezza non intesa come un arrendersi o un fermarsi, ma come un darsi il tempo di pensare, riflettere, domandarsi e vedere le cose sotto diverse prospettive, in modo maggiormente consapevole. La valorizzazione degli ambienti di lavoro e, al tempo stesso la propensione e l‘interesse verso le persone che abitano questi luoghi, sono il vero segreto e successo di questa azienda.
E ricordiamoci che: «è proprio nei momenti di calma e lentezza che nascono le migliori idee e innovazioni di prodotto!»