È arrivata HOLD, la prima app che ti premia se non usi lo smartphone

Hold, la prima app che ti premia con caffè, biglietti per il cinema e sconti su Amazon, se riesci a non utilizzare lo smartphone.

Smartphone dipendenti? Non proprio, non tutti!
Eppure sono sempre di più coloro che ogni giorno utilizzano il cellulare per ore e ore, restando attaccati a quel piccolo schermo. Non importa nemmeno quale lavoro o attività si svolge o cosa si sta facendo in quel momento, perché un occhio al proprio smartphone scappa sempre. Alle volte si arriva addirittura a sottrarre tempo prezioso allo studio in caso di studenti, o a qualsiasi altra faccenda se si tratta di più grandi. È per tale motivo che si è dato vita ad un’app che premia gli studenti che resistono alla forte e più viva che mai tentazione di accedere ai propri, differenti profili social.

Il suo nome è Hold e l’idea nasce dalle giovani menti di Maths Mathisen, Florian Winder e Vinoth Vinaya. Tre norvegesi che hanno notato quanto fosse diffusa la dipendenza da smartphone tra i loro colleghi della Copenaghen Business School.

E così, il trio ha scoperto che il miglior modo per alleviare questa dipendenza e forte tentazione era quello di gratificarli per il tempo trascorso lontano dallo smartphone. Quello che li ha spinti a giungere a questa conclusione è stata la considerazione fatta in seguito ad un’attenta osservazione, ossia quella che ha fatto notare quanto i giovani cerchino in primis delle conferme, delle gratificazioni dai propri profili social, e allora ecco l’app in grado di gratificare senza che questi stiano letteralmente “attaccati” al proprio smartphone per ore, giorni, mesi, anni.

Un senso di soddisfazione e appagamento ugualmente immediati, ma differenti da quelli provati dopo ore e ore passate davanti al proprio cellulare. Anzi, in realtà non ce né si separa mai. Ad alimentare gli studi, e le varie ricerche sull’argomento, sono stati alcuni ricercatori del Texas che, nel 2017, hanno affermato quanto gli smartphone possano effettivamente distrarre una persona da quelli che sono i suoi impegni, le sue priorità.

Ma cosa rende i giovani (e non solo) così tanto dipendenti dai proprio telefoni cellulari? Siamo proprio sicuri che si tratti solo della ricerca di quel senso di appagamento perduto? In merito a questo esistono teorie scientifiche contrastanti e non ancora del tutto chiarite. Per il momento ci si deve basare su quel che si ha e, perché no, sperimentare queste nuove e potenziali app.

Come funziona Hold? Dopo averlo installato (disponibile sia per iOS che per Android), basta solo lasciare il telefono fermo in un punto il più a lungo possibile in modo da accumulare punti da scambiare direttamente con piccoli premi. Il collegamento con l’app è diretto e i premi in palio possono essere biglietti per il cinema a metà prezzo o sconti nei negozi più convenzionati.

L’utente accumula i suoi punti, 10 punti ogni 20 minuti trascorsi senza toccare il telefono. Per ogni premio, poi, c’è un differente totale di punti da accumulare. Ad esempio, per ottenere biglietti per il cinema a metà prezzo occorrono 60 punti, ossia l’equivalente di 120 minuti lontani dal telefono. Per due caffè gratis, invece, occorrono 300 punti. Per i buoni Amazon da £ 5, gli utenti devono aver raggiunto 1000 punti, e così via.

Attualmente Hold segna già un gran bel numero di investitori, che hanno depositato ognuno una cifra in denaro fino ad accumulare un totale di 1,4 milioni di dollari.  Già un gran numero di investitori e anche di iscritti. Stando ai numeri, infatti, un quarto degli studenti norvegesi avrebbe già scaricato l’app.

In conclusione, si può sicuramente affermare quanto questo genere di app possa segnar la storia, oltre che rappresentare la svolta. Una delle più grandi ed epocali di sempre. Ancora, potrebbe diventare un forte e valido sostegno a tutti coloro che passano davvero troppe ore davanti allo schermo del proprio smartphone. Intanto, per quanto detto fin qui, attendiamo che l’app arrivi in Italia e segni un punto di svolta anche per i nostri smartphone addicted più attivi.

Francesca Galeone