Infotainment è sicuramente un termine sconosciuto ma che esprime un concetto preciso, quello dell’informazione spettacolarizzata.
Il termine “informazione” da sempre si associa a circostanze quali la lettura di un quotidiano e la visione di un telegiornale. Per dar vita a un articolo, ci vuole un procedimento ben preciso e fin dalla nascita del giornale, questo richiede tempo.
Oggi come funziona la trasmissione di notizie? Proviamo a pensare: cosa fa un giornalista del 2017 appena giunto in possesso di una novità? La pubblica certo, e cosa c’è di più immediato di un tweet o un post su Facebook!? Se ai centoquaranta caratteri di un cinguettio, aggiungiamo poi una foto o addirittura un video, ecco che abbiamo ottenuto quell’ingrediente fondamentale per ottenere l’infotainment, ovvero la spettacolarizzazione della notizia. Canali sempre aperti col mondo che hanno il potere di diffondere uno scoop, un’indiscrezione, o un semplice rumor, a milioni di utenti in un battito di ciglia.Questo è solo un esempio di come il giornalismo di oggi sia cambiato inevitabilmente con il passare del tempo, è mutato per soddisfare le esigenze di un pubblico che a sua volta non può essere lo stesso di anni fa.
Oggi il pubblico, oltre che ascoltare un annuncio, ha bisogno di toccare con mano, riascoltarlo e modificarlo e, perché no, anche metterlo in discussione. Il fruitore non è più passivo, ma attivo, proprio in virtù di tutti i mezzi che ha a disposizione per colmare le proprie lacune. In questo senso anche la figura del giornalista è cambiata: la facilità con cui qualsiasi di noi può divulgare una voce è dovuta chiaramente alla diffusione di smartphone e internet, che sono ormai costantemente nelle nostre mani. Ma chi tra tutti questi viene seguito?
Proprio per il numero sempre più alto di aspiranti ricercatori di notizie, selezione è naturale. Chi “sopravvive” è quindi non solo il più bravo, ma soprattutto il più originale, colui che riesce a suscitare un interesse maggiore di una notizia rispetto a un’altra. Sorge però un problema: il vero limite dell’infotainment è proprio la credibilità. Infatti, la percentuale di reale a volte è inferiore rispetto a un comunicato ufficiale perchè chi scrive tende sempre di più ad aggiungere qualcosa che colpisca la maggior parte dei fruitori.
Saper trovare il giusto equilibrio tra information ed entertainment è forse il vero segreto per chi vuole svolgere questo mestiere a lungo termine. Questo per dire che bilanciare le due fasi del diffondere una notizia che sia iscritta su un giornale, su un social network o trasmessa in televisione non è assolutamente facile, e a parte la regola delle cinque W. Non c’è una formula segreta vincente: probabilmente il lavoro più impegnativo passa all’utente, che deve essere in grado di filtrare quello che ritiene opportuno e quello che ritiene spazzatura.