“ … un argomento scientifico, ma anche biologico, di alta finanza, economico, può entrare in teatro, non mascherato come il teatro tende sempre a fare, ma per quello che è, con le proprie asperità e difficoltà. Per questo mi sono chiesto se ci potesse essere un punto di incontro, a metà strada tra teatro e scienza, che non fosse tutto dalla parte del teatro o tutto da quella della scienza …”
Luca Ronconi
Oggi, le parole di Ronconi assumono finalmente il sapore di una profezia realizzata: al Piccolo Spazio Politecnico è possibile l’inimmaginabile incontro tra scienza e teatro.
La collaborazione con il Politecnico regala al leggendario teatro milanese uno spazio interattivo permanente e la possibilità di far rivivere in maniera del tutto innovativa e “tattile” alcuni dei più grandi spettacoli degli ultimi quindici anni ronconiani.
La collaborazione risale al 2001 con Infinites, in cui lo scienziato di Cambridge James D. Barrow mescola brani originali, frammenti dei suoi saggi e vere e proprie dimostrazioni scientifiche, affidate a studenti e ricercatori dell’ateneo, accanto agli studenti della Scuola del Piccolo e ad attori professionisti. “Spazio, Tempo, Parola” ( al Piccolo teatro di via Rovello fino al 2 aprile) cade a un anno esatto dalla scomparsa di un regista che non amava celebrazioni o commemorazioni. La mostra, rigorosamente gratuita, è piuttosto l’inizio di una nuova avventura, di una maniera inedita e sperimentale di fruire il teatro. Per chi ha già visto tutti gli spettacoli di Ronconi è sicuramente un viaggio nella memoria, condito con un pizzico di nostalgia, mentre, per i più giovani è la possibilità di accostarsi a un tassello della storia del teatro italiano. È sufficiente camminare sulle tre icone proiettate sul pavimento per attivare i sensori touch e azionare i video, cinque per ciascuno dei tre grandi filoni tematici: dal Prometeo Incatenato messo in scena nel 2001 nella suggestiva cornice del teatro greco di Siracusa, passando per l’ultimo spettacolo Ronconiano, l’epopea dei Lehman Brothers, dalle origini fino al tracollo del 2008 ( e udite, udite, lo spettacolo verrà forse riproposto per la stagione 2016/2017), per arrivare a Lolita nella sceneggiatura che Nabokov aveva in origine scritto per il film di Kubrick.
Le iniziative non finiscono qui: in concomitanza con L’opera da Tre Soldi per la regia di Michieletto e per il sessantesimo dalla morte dell’autore, il Piccolo Spazio Politecnico ospiterà una mostra dedicata a Bertold Brecht. Insomma, fateci un giro prima dello spettacolo, scoperte ed emozioni sono garantite.