LUIS SAL: DAI VIDEO SU YOUTUBE AL SUCCESSO DI MUSCHIO SELVAGGIO

È possibile diventare famosi mangiando un litro di latte e una confezione di cereali? E, se sì, quanto può durare una fama nata in modo così causale? La risposta è nella carriera di Luis Sal, stravagante fin dagli esordi, e sempre alla ricerca di nuove folli idee.

Luis Sal nasce nel 1997 a Bologna, da madre bolognese e padre argentino, a cui deve il suo nome esotico, che si avvicina più ad un nome d’arte che ad uno reale. Studia a Bologna e all’estero, poi inizia a lavorare in un bar. Nel 2009 apre il suo canale Youtube che in poco tempo diventa noto tra i giovani insieme al suo motto “Ciao sono Luis” e alla sua filosofia di vita, il Luismo. I suoi follower vedono in lui un ragazzo estroverso, con folli idee cariche di potenziale di intrattenimento. Ciò che incuriosisce di Sal, e che lo porta presto al suo successo, è la sua spiccata riluttanza ad adeguarsi alle regole ed ai cliché del mondo dei social. Lui non ha strategie, è se stesso nella maniera più nuda e cruda possibile.

Mentre la sua carriera di youtuber cresce, l’eco delle sue imprese sconclusionate arriva allo schermo di Fedez, che lo invita al suo compleanno e che instaura con lui un’amicizia che dura dal 2017 fino ad oggi. È proprio con lui che intraprende un percorso creativo che li porterà a creare Muschio Selvaggio, un podcast che diventa ben presto il più ascoltato in Italia. Fiorello, i doppiatori degli Avengers, Ghali, Antonella Versace, Fabio Caressa, sono solo alcuni dei nomi che vedrete comparire se scorrete tra le puntate di questo podcast.

È indubbio che una parte del successo derivi dalla fama che Fedez si porta dietro, ma ascoltando alcuni minuti delle puntate vi renderete conto che Luis è senza dubbio l’ingrediente segreto di questo format. Irriverente, spontaneo, riempie i momenti di silenzio con commenti sempre inaspettati, e diventa la perfetta controparte di Fedez, mettendo in scena un teatrino in cui il battibecco tra i due è senza dubbio il protagonista indiscusso.

Perché funziona così bene? Perché è spontaneo. Luis si porta dietro il suo asso nella manica, in un format ben diverso dal video (che può essere ideato, preparato e montato per delineare un finale prestabilito). Il podcast, figlio della radio e della presa diretta, è un mondo che, anche laddove presenta copioni o idee, è live, e quindi vive, muta, si plasma sulle forme e sulle parole di chi vi partecipa. Il confronto tra un carattere come quello di Luis e personaggi come Roberto Bolle o Carlo Cracco, danno vita ad un dialogo che sta sotto il segno dell’assurdo, ma che regala allo spettatore momenti di intrattenimento tra i più originali.

Ciò che più di tutto incuriosisce, scorrendo il sito web di questo podcast, è la seguente avvertenza: “Replicabile ma inimitabile. Unico nel suo genere”. E riflettendoci bene, è forse questo il grande segreto di Luis Sal.

Sveva Perego