LinkedIn, il social professionale per eccellenza, nasce come vetrina per lavoratori, studenti e aziende. La forte crescita che l’ha caratterizzato negli ultimi anni ha generato un ecosistema che ha scatenato l’ilarità di non pochi utenti.
Infatti, la serietà che lo caratterizza come social per il lavoro è durata molto poco: la comicità è subentrata come strumento di denuncia delle contraddizioni del mondo lavorativo, delle ingiustizie, della morbosa esigenza di farsi notare sulla piattaforma da parte degli utenti. Si tratta della satira di cui LinkedIn non sapeva di aver bisogno, e che merita, anche. Di fatto, questo social è diventato un mondo magico e paradossale, in cui tutti sono “thrilled to announce” e “CEO” o “Co-Founder” di qualcosa (davvero qualsiasi cosa).
Questa tendenza comica ha una duplice valenza: nasce dalla necessità di esorcizzare con leggerezza le tematiche proprie del mondo del lavoro e allo stesso tempo innescare gli utenti, con contenuti sarcastici e talvolta spinosi.
Quali sono i profili da seguire per fruire di questo tipo di contenuti e migliorare il feed di LinkedIn? Ve ne proponiamo tre.
Il primo è Luca Altimani, copywriter, CEO & Founder di niente, e Forbes Top 100 persone meno influenti del mondo. Luca ironizza sul modo di fare self-branding su LinkedIn, sullo spasmodico bisogno di tirarsi a lucido per vendersi bene agli occhi degli Head Hunter, sfociando spesso nel trash. Tra le sue massime, “Sono davvero emozionato per essere stato invitato come speaker alla sagra dell’erba cipollina di Abbiategrasso”. I temi a cui si ispira vi sono i processi di selezione, sempre più simili alle puntate di Squid Game, e tutti quei paradossi come “Spopolano i leader gentili: ti licenziano lo stesso, ma con modi molto umani”.
Altro profilo interessante è quello di Alessandro Colonna, Social Media Manager per KiRweb e Best Anxious Under 30, che con la sua rubrica #ProverbioDelGiorno ironizza sul mondo del lavoro in modo puntuale e mirato. Tra i temi target vi sono i processi di recruitment, gli stage, e tutte le debolezze del sistema lavorativo italiano. Tra i suoi daily best content vi sono “Terremo il suo CV in considerazione per future assunzioni is the new scusa ma ti vedo più come un amico” oppure “Dopo un’ora, la call diventa sequestro di persona”.
Infine c’è Legolize, la pagina che crea meme utilizzando le LEGO minifigures (Ugo Legozzi, per l’esattezza), che è approdata su LinkedIn con le sue freddure applicandole al contesto lavorativo, con caroselli esilaranti, toccando temi come la responsabilità sociale ed ambientale da parte delle aziende e in fenomeno della precarietà.
L’approdo della comicità su LinkedIn è di fatto un invito a riflettere e ha lo scopo velato di creare dibattito su temi di attualità e su reali problematiche, che vengono così messe in risalto con il supporto della leggerezza e calate in una community. Questi contenuti sono oltre ad un invito a non prendersi troppo sul serio, arieggiando un social così formale come LinkedIn, un modo per dare rilevanza alle non poche debolezze del sistema lavorativo italiano.