IL TESTO DELLA CANZONE PRENDE VITA: IL CASO BOHEMIAN RHAPSODY

Uno dei capolavori dei Queen, Bohemian Rhapsody, è stato trasformato in un cortometraggio dal nome Literal Bohemian Rhapsody. Si tratta di un vero e proprio storytelling dal genere giallo nel quale il testo della canzone viene interpretato passo passo in versione cinematografica. La durata è esattamente quella del brano e all’interno del filmato sono presenti archetipi di tutti i livelli decodificabili facilmente fin da subito.

Il video racconta della storia di un povero ragazzo “a poor boy from a poor family“ che, dopo aver ucciso un uomo, corre dalla madre per confessare “Mama, just killed a man / Put a gun against his head / Pulled my trigger, now he’s dead”, segue poi uno scontro a fuoco con la polizia.

Il filmato si apre con un micro-prologo ambientale e in pochissimi secondi si possono già dedurre diversi dettagli: ci troviamo al giorno d’oggi nella città di Los Angeles ed è notte. L’uso molto narrativo dei colori e la visione dall’alto permettono di capire che siamo nei quartieri più malfamati della città. Questo storytelling suscita una serie di emozioni che lo spettatore ha già dentro e che permettono di intuire immediatamente la tipologia di narrazione che ci si trova di fronte.

A seguito del prologo ambientale si va sulle persone: il primo personaggio presente è decisamente un archetipo, ovvero il criminale non cattivo. Da cosa lo riconosciamo? È bello e con la faccia da bravo ragazzo; infatti, nei film, la maggior parte delle volte i cattivi hanno un aspetto grezzo e sgradevole. La storia inizia in modo drammatico, dato che il protagonista uccide un uomo, ma poi diventa un comedy. Dopo che ha commesso l’omicidio, il “criminale buono” torna a casa e si capisce subito che la donna che apre la porta è sua madre: perché è più vecchia di lui e per come è vestita, da casa e senza trucco. Siamo di fronte alla classica situazione del criminale buono che ha fatto un disastro e deve riuscire a scappare. Questo è uno dei temi su cui si fondano tantissime narrazioni, si tratta quindi di un trend topic.

All’arrivo della polizia sotto casa i toni cambiano, qui arriva il punto di svolta in cui si passa da drama a comedy. Rimangono però degli inserti che sono tipici del racconto noir/pulp: ad esempio, quando il protagonista tira fuori le due pistole contro la polizia le chiama “tuono” e “lampo”, sempre seguendo il testo della canzone. Questo dettaglio di dare un nome alle pistole è un tratto tipico del racconto pulp. Quest’attenzione ai dettagli viene molto apprezzata dallo spettatore più scrupoloso.

La premessa del cortometraggio era quindi quella di tradurre le parole del testo di Bohemian Rhapsody in un film narrativo, dietro la canzone c’è infatti un’evidente storia da raccontare. L’artefice è Collider Digital, un gruppo di videomaker, che ha pubblicato il video su YouTube. Perché il filmato ha avuto così tanto successo? Si tratta di un contenuto nuovo che allo stesso tempo richiama un prodotto del passato in chiave diversa; un esperimento divertente e curioso, ma che funziona.

Elisa Rossini Gentili