Ogni giorno il The New York Times, quotidiano più famoso al mondo, pubblica sulle sue pagine un cruciverba. Il cruciverba è apparso per la prima volta nel 1993 e la sua difficoltà cambia in base al giorno della settimana: il lunedì più semplice fino a quello della domenica per veri esperti e appassionati. Nel 2022 The New York Times ha acquistato il gioco Wordle, puntando sempre di più sul comparto game, per raggiungere il suo obiettivo di 10 milioni di abbonati entro il 2025. Wordle è diventato un successo mondiale nel giro di pochi mesi, a novembre aveva 90 utenti, all’inizio di gennaio ne aveva più di 300.000 e dopo l’acquisto da parte del New York Times gli utenti sono diventati milioni.
L’obiettivo del gioco è quello di indovinare una parola composta da cinque lettere con un massimo di sei tentativi. Il gioco funziona in cinquantadue lingue diverse per dare spazio a giocatori provenienti da diverse aree geografiche di sfidarsi e mettersi alla prova. Ogni volta che il giocatore prova ad inserire una parola, il gioco rende verdi le lettere che sono al posto giusto e gialle quelle che invece, pur essendo presenti, sono nel posto sbagliato, in modo che il giocatore possa a mano a mano costruire la parola e indovinarla.
Il tentativo di indovinare la parola corretta può essere fatto una volta al giorno e ogni ventiquattro ore si può tentare di scoprire la nuova parola del giorno. Ad ogni giocatore viene proposto lo stesso puzzle e questo crea una sorta di community tra i giocatori che ogni giorno possono scambiarsi opinioni rispetto alla complessità o alla riuscita del puzzle. La creazione di una community e la condivisione dei risultati viene resa semplice dal sistema stesso che prevede che alla fine di ogni puzzle si possa condividere sui social i propri risultati. Logicamente, le lettere vengono oscurate per non rovinare il gioco agli altri utenti.
L’impatto di Wordle è evidente anche a livello globale, tanto che quando si cerca il nome del gioco su Google, si può vedere la scritta trasformarsi come nel gioco: lettere che da gialle passano a verde fino a comporre la parola corretta, in questo caso, Google. Sempre partendo dal browser di ricerca si può vedere la rilevanza del software: i primi risultati e le prime domande che vengono poste riguardano la parola del giorno; gli utenti, soprattutto quelli che non sono riusciti a completare il puzzle aspettano le news del giorno per poter vedere dove hanno sbagliato.
Può essere considerato davvero solo un gioco di parole? Sembrerebbe essere molto di più, un modo per mettersi alla prova e mostrare ai propri amici quanto si è stati bravi ad indovinare la parola. Per questo il gioco è virale.
Veronica Minardi