NETFLIX LANCIA UNA SERIE SU BLOCKBUSTER: OLTRE AL DANNO LA BEFFA

Poche rivalità aziendali possono competere con quella tra Blockbuster e Netflix, che ha addirittura portato alla nascita del fenomeno della blockbusterizzazione – ovvero quando si viene spazzati via dagli affari da un’azienda che arriva con un modello di business completamente nuovo e rende il proprio obsoleto. In questo caso, l’azienda in questione realizza anche una serie TV a riguardo. Vediamo insieme cosa è successo e cosa sta per succedere.

Blockbuster è stato il leader del mercato del noleggio di videocassette e DVD per vent’anni, con più di 9.000 negozi in tutto il mondo. L’industria audiovisiva dell’epoca seguiva proprio il modello Blockbuster, formatosi ben prima della rivoluzione di internet affidando la penetrazione del mercato a grandi negozi dove i clienti potevano camminare tra centinaia di copertine, tenerle in mano, leggere la descrizione del film e le foto che lo accompagnavano. Nel negozio si potevano trovare anche libri, videogiochi, gadget di ogni tipo; si potevano anche comprare popcorn e gelato alla cassa; infine, andare a vedere il DVD a casa per una “Blockbuster night” (l’antenato del Netflix&Chill), e poi necessariamente riportarlo in negozio quando stabilito per non incorrere in una penale.

Netflix, pur nascendo come concorrente di Blockbuster nel noleggio di DVD, riuscì comunque a intercettare l’innovazione e i cambiamenti del mercato: con la successiva diffusione di giga a velocità sempre maggiori e il passaggio di Netflix a una piattaforma di streaming invece che di affitto dischi, i negozi Blockbuster in confronto sono diventati sempre più scomodi, portando l’azienda al fallimento nel 2010.

L’attuale industria del videonoleggio è a portata di clic e, mentre Netflix è stato il precursore, è stato poi seguito da molte altre aziende. Le caratteristiche attuali sono la disponibilità immediata all’interno di qualsiasi dispositivo (telefono, tablet, televisione) quindi senza più punti vendita fisici e l’abbonamento fisso che permette di avere accesso illimitato al catalogo delle piattaforme e quindi non più il singolo noleggio del singolo film (quindi niente più penali). È possibile utilizzare questi servizi in qualsiasi momento, da qualsiasi luogo e con qualsiasi dispositivo: è sufficiente una connessione internet. Il peccato originale di Blockbuster è stato il mancato adattamento alla tecnologia emergente, l’incapacità di offrire soluzioni innovative e competitive o nuove offerte ai clienti.

In questo caso, quindi, non è stato un problema del mercato di riferimento, poiché tutti i mercati si evolvono; sono gli attori che vi lavorano che devono sapersi preparare e adattarsi di conseguenza. Il che è esattamente ciò che ha saputo fare Netflix, stringendo i denti dopo che nel 2000 stava quasi per essere schiacciato e comprato da Blockbuster, e dopo più di vent’anni è arrivata la sua vendetta.

Il popolare servizio di streaming ha ordinato questa produzione, che porterà gli spettatori all’interno delle operazioni dell’ultimo negozio di video Blockbuster in America che si trova ancora a Bend, in Oregon. Randall Park sarà il protagonista della serie creata da Vanessa Ramos, autrice di Superstore, mentre David Caspe e Jackie Clarke ne saranno gli sceneggiatori e produttori esecutivi. A detta loro, “Blockbuster” esplorerà “cosa ci vuole – e più specificamente chi ci vuole – per una piccola impresa per avere successo contro tutte le probabilità”.

Un bel salto indietro nel tempo per tutti noi: quando si tratta di nostalgia, ci sono pochi negozi che possono evocare il passato allo stesso modo di Blockbuster, e siamo forse l’ultima generazione che potrà ricordare quei tempi in cui davano la caccia ai film a noleggio più popolari prima che se li accaparrasse qualche altro cliente prima di te, e se li trovavi ti davano il piacere di pagare quasi lo stesso prezzo per un noleggio di due giorni che pagheresti ora per un intero mese di streaming.

Data la storia complicata di Netflix e Blockbuster, c’è molto simbolismo – e ironia – nella produzione di questa serie comedy: ma del resto, ride bene chi ride ultimo. E questo è per Netflix il lieto fine.

Lucia Bernabei