OLTRE LE PERSONE: I SOCIAL BOT

Non tutti i profili su una piattaforma appartengono a delle persone vere, esistono delle altre figure, chiamate social bot, che sono programmi automatizzati in grado di commentare, ritwittare, mettere like e addirittura coinvolgere gli altri utenti in discussioni. Ad un primo sguardo sembrano esseri umani, ma non è così.

Questo tipo di bot può essere impiegato per diffondere un’opinione, influenzare i trend, aumentare l’engagement o fomentare una discussione. Non vengono utilizzati solo da influencer per avere più interazioni sulle loro pagine, ma anche in altri ambiti. Un esempio noto sono le elezioni presidenziali americane del 2016. Secondo uno studio, in cui venivano analizzato 20 milioni di tweet, riportato dal giornale La Repubblica, la vittoria di Donald Trump è stata influenzata anche dall’attività messa in atto dai social bot: circa un quinto dei messaggi riguardanti le elezioni è stato inviato da bot e non da elettori reali. Ovviamente quanto ciò abbia effettivamente influito sulla vittoria di Trump è difficile da stabilire.

Le piattaforme desiderano creare un ambiente di networking, perciò sono state intraprese delle azioni correttive per poter contrastare e rendere più difficoltosa la presenza dei social bot. In particolare, Instagram tra luglio e settembre 2020 ha eliminato più di 6 milioni di profili e ha verificato l’identità di account ritenuti sospetti.

È però interessante sottolineare come sembri che queste figure possano avere anche dei benefici, ad esempio per influencer che desiderano un maggiore seguito per essere notati dai brand. Tuttavia, la domanda da porsi è se questi benefici siano a lungo termine e ne valgano la pena (Spoiler: alla lunga no).

Un’azienda mira ad ottenere del profitto, impiegare degli influencer sulle piattaforme social è una strategia di marketing che può essere impiegata per aumentare la brand awareness, l’engagement, il tasso di conversione e così via. Un modo per essere contattati da un’azienda per una collaborazione è avere un buon numero di follower o una buona interazione. Ma se fosse il risultato di una presenza di bot? Essi alterano i numeri delle interazioni social e rendono i risultati ottenuti non interpretabili; la loro interazione non si trasformerà mai in acquisti o awarness reali, perciò non sarebbero utili in alcun modo all’azienda committente. Se un brand dovesse scoprire che un creator con cui desidera collaborare non ha una partecipazione reale da parte dei suoi follower, ma solo “simulata”, ciò porterebbe sicuramente ad una perdita di interesse.

Un noto detto latino ricorda che “Melius abundare quam deficere” (meglio abbondare che scarseggiare), però ciò vale solo se parliamo di veri follower o vero engagement, non di social bot.

Camilla Ilva Ferrari