Se dovessimo parlare di inspiring people, citeremmo sicuramente @clorindasgromo. Laureata in CIMO nel 2016, con una tesi sul fenomeno dell’influencer marketing, lavora oggi proprio come influencer marketing manager per Tally Weijl.
La sua peculiare esperienza è diversa da quella dei suoi colleghi: inizialmente pensava di fare la traduttrice e di lavorare per l’integrazione delle culture; quindi, come lei stessa racconta in un’intervista a @talkinpills, ha sempre avuto questa passione per il diverso, per il nuovo, per la scoperta dell’altro. Parallelamente, ha sviluppato, però, una passione per il mondo della grafica e del digitale che l’ha orientata verso i social mediae verso l’iscrizione a CIMO.
Affascinata da questo mondo e da quello della moda, che lei stessa definisce cultura, commistione di cose e modo di esprimersi, ha deciso di sviluppare la sua tesi sul fenomeno dei digital influencer nel fashion marketing. Affrontare questo tema nel 2016 (un’eternità fa per i social media) in Italia, era un po’ come parlare delle automobili volanti negli anni ’90, in quanto l’Italia era molto più indietro rispetto a realtà come gli States in cui si stavano facendo già da tempo delle sperimentazioni di marketing, tradizionale e digitale, e il fenomeno dell’influencer marketing era ben più che noto.
È stata proprio la stesura della tesi a farle scattare quella scintilla e a farle capire che quella sarebbe stata la sua strada. Da qui inizia la sua carriera: dalla Pinacoteca di Brera, in cui lavora come Social Media Manager, vola a New York per uno stage in un’agenzia di pubbliche relazioni, nella quale si occupa del settore cinematografico e dell’organizzazione di eventi più strutturati. Tornata in Italia, lavora prima per L’Orèal, nel settore prodotti professionali, poi come Digital Media Strategist per H&M. Da qualche mese è Influencer Marketing Manager per i mercati europei di Tally Weijl e lavora tra Basilea e Milano.
La nostra ex CIMER spiega come la costante di questo tipo di lavoro è il cambiamento: il suo lavoro è in continua evoluzione, parallelamente con le piattaforme, ed è fortemente dinamico: non si ha una routine né una dimora fissa. Clorinda, a soli 28 anni, ha già avuto esperienze di un certo spessore che l’hanno portata a ricoprire un ruolo ormai di estrema importanza per qualsiasi tipo di brand. In particolare, si sente di condividere la cosa più importante che lo stage a New York le ha lasciato: un’attitude fondamentale secondo la quale niente è impossibile, esiste una soluzione per tutto, basta solo rimboccarsi le maniche fin quando non la si trova.
Credo che il suo percorso possa essere d’ispirazione per tutta la nostra generazione, in particolar modo per noi CIMERS e, soprattutto, ci ricorda che va bene cambiare idea sul proprio futuro, va bene se non si hanno le idee chiare su quale sarà la nostra professione, va bene essere confusi. Siamo giovani in un mondo che va veloce: cambiare idea e prospettive è normale, oltre che necessario.
Keep dreaming CIMERS!
Stefania Pezzuto