Lush, famosa azienda inglese di prodotti per la cura personale, prodotti da bagno e cosmetici, annuncia il suo abbandono quasi totale delle piattaforme social di Facebook, Instagram, TikTok e Snapchat in tutti i 48 paesi dove opera, a partire dal 26 novembre. L’annuncio, rilasciato in un comunicato il 16 novembre, riporta le motivazioni che hanno spinto l’azienda ad attuare questa scelta coraggiosa.
Jack Constantine, CDO e product inventor Lush sottolinea come le piattaforme social si siano evolute e, guidate dalle logiche economiche, abbiano la finalità di mantenere le persone incollate allo schermo impedendogli di disconnettersi e rilassarsi. In secondo luogo, Mark Constantine Obe, CEO e Co-Founder Lush, evidenzia come si tenda a fare un utilizzo spregiudicato dei social e di come questi possano essere dannosi per la nostra salute e le nostre relazioni sociali, e di come Lush non voglia più sottoporre i propri clienti a questo rischio.
La decisione di abbandonare i social ha fatto seguito ai problemi emersi dallo scandalo dei Facebook files, denunciato da CBS, Frances Haugen, ex dipendente di Facebook. La donna ha dichiarato che la piattaforma, pur di generare profitto, abbia consentito la diffusione di disinformazione, pur essendo a conoscenza dei potenziali effetti deleteri sulla società e sulla salute mentale delle persone.
Lush ha dunque preso la decisione di dissociarsi da questo utilizzo dei social media, essendo un’azienda che promuove valori diametralmente opposti, sostenendo da sempre che tutte le aziende debbano impegnarsi a mantenere un comportamento etico ed essere rispettosa verso tutti i suoi portatori di interesse.
Lush ha dato l’annuncio anche su tutti i suoi profili Instagram, in cui compare un collage con la scritta “Be somewhere else” accompagnata da una caption rivolta direttamente agli utenti: “Vogliamo incoraggiare i nostri clienti a smettere di scorrere ed essere invece da qualche altra parte […] Vogliamo impegnarci con voi in luoghi che si prendono cura di voi e del vostro benessere mentale”.

La decisione di Lush è curiosa e potrebbe far sorgere qualche dubbio ai più attenti ed esperti di marketing. La data scelta per l’abbandono dei social è stata proprio quella del Black Friday. Quale giorno migliore per creare scalpore e far parlare di sé? Lush si schiera contro i social e lo fa in un contesto ed in un momento in cui tutti gli altri brand stavano utilizzando massicciamente i social per spingere le vendite. Si tratta sicuramente di un’iniziativa valoriale molto forte, con la volontà di fidelizzare il pubblico, ma sicuramente anche con l’ottica di aumentare le vendite, in un’ottica di business.
Lush non è, comunque, il primo brand a prendere posizione decisa contro le piattaforme. Anche Patagonia, nel giugno del 2020, ha dichiarato che non avrebbe più speso soldi in Facebook advertising, proprio per il fatto che la stessa piattaforma diffonde discorsi d’odio e disinformazione, soprattutto in riferimento al cambiamento climatico, tema molto caro sia a Patagonia che a Lush. La cosa curiosa del caso Patagonia è che, in ogni caso, i post organici sono stati in grado di raggiungere comunque una buonissima copertura, generando addirittura un aumento delle vendite.
Il CEO di Lush dichiarato che probabilmente l’azienda andrà incontro ad una perdita stimata di 10 milioni di sterline solo in Inghilterra, ma ritiene questo sia il giusto prezzo da pagare per il benessere dei consumatori. Solo il tempo potrà dirci se questa grossa perdita sarà effettivamente realizzata, o il nuovo posizionamento di Lush sarà in grado di attirare a sé nuovi clienti, fidelizzare ulteriormente la community esistente e quindi evitare una perdita così importante. Oppure sarà stata solo una scelta azzardata? È davvero possibile abbandonare i social media nel 2021?