I GRUPPI NO-VAX CONQUISTANO I SOCIAL MEDIA

Pur essendo in minoranza, i gruppi online contrari alle vaccinazioni hanno più probabilità di quelli favorevoli di influenzare chi ha una posizione neutrale, minacciando persino l’impegno contro il COVID-19.

L’avvento di internet ha enormemente influito sulla visibilità e sulla diffusione dei gruppi no-vax. Se i primi gruppi di opposizione alla vaccinazione erano isolati e con scarsissime comunicazioni tra loro, i nuovi oppositori, gli scettici e i critici dei vaccini attirano intere comunità di seguaci su Facebook, Twitter o Telegram, conferendo al fenomeno una dimensione che è difficile da percepire nella vita reale.

Secondo uno studio del British Center for Countering Digital Hate, dal 2020 il numero di account di attivisti contro i vaccini è aumentato di 7,8 milioni: 31 milioni di utenti seguono i gruppi contro i vaccini su Facebook e 17 milioni su YouTube.

Di recente, la Polizia Postale ha smascherato una vera e propria associazione segreta no-vax, attiva sui canali social, i cui appartenenti operavano compiendo attività illecite pianificate da un numero ristretto di individui. Essi venivano indotti a compiere azioni di vandalismo ai danni di centri vaccinali, a sabotare la campagna di vaccinazione e a pubblicare post denigratori che prendevano di mira infettivologi e giornalisti. Il tutto avveniva in maniera coordinata e ad orari prestabiliti, tramite account falsi. Dalle indagini è emerso che la propaganda tesa ad avvicinare i no-vax avveniva su Facebook, mentre il reclutamento degli affiliati, che prendevano il nome di “Guerrieri ViVi” e ai quali veniva assegnato un numero di matricola, era affidato a canali Telegram pubblici.

Specifici programmi di reclutamento erano previsti per i no-vax appartenenti alle categorie dei sanitari, degli insegnanti e degli appartenenti alle forze dell’ordine. Il simbolo dell’organizzazione era una doppia V racchiusa da un cerchio, di colore rosso, probabilmente ispirato al film “V per Vendetta”. Una volta entrati nelle chat di reclutamento, gli aspiranti guerrieri no-vax e no-green pass dovevano ascoltare una serie di audio, registrati da una voce contraffatta, nei quali si parlava dell’instaurazione di un nuovo ordine mondiale governato da intelligenze artificiali e si ipotizzavano parallelismi tra il regime nazista e l’attuale situazione di emergenza. Finito il percorso di formazione, l’aspirante guerriero doveva superare un esame e veniva guidato da un tutor per la realizzazione delle prime operazioni.

Il sistema ideato era finalizzato a reclutare, formare ed istigare gli attivisti più radicali per portare avanti, con forme e metodologie diverse, azioni ostili contro strutture o nei confronti di figure professionali deputate ad attuare il piano vaccinale e, più in generale, a favorire le strategie di contenimento della pandemia.

Tuttavia, nonostante i vari tentativi di “pulizia” da parte dei social media, i gruppi no-vax continuano ad esercitare la loro potente influenza.

Regina Pistulli