MUBI, LA PIATTAFORMA STREAMING PER I VERI CINEFILI

I cinema sono chiusi e gli appassionati dei film d’essai faticano a trovare – nella sconfinata pletora di piattaforme mainstream – un’offerta che sia all’altezza delle loro aspettative.

Forse, però, non tutti sono a conoscenza dell’esistenza di Mubi, la piattaforma on demand di cinema d’autore.

L’idea di Mubi è nata casualmente nel 2007 da una personale esigenza del fondatore turco Efe Çakarel, il quale non trovava in streaming In the Mood for Love di Wong Kar-Wai. Çakarel – consapevole della scarsa offerta online di film d’autore – ha deciso nel 2010 di dare vita ad una versione di Mubi ancora acerba che inizialmente era un sito chiamato The Auteurs. Il principio alla base era di contraddistinguersi come una grande cineteca digitale che proponesse una rassegna di titoli da festival cinematografico.

Capita quasi sempre di trascorrere gran parte delle serate sulle piattaforme di streaming a decidere quale film o serie tv guardare. Lo psicologo americano Barry Schwartz ha soprannominato questo fenomeno il “paradosso della scelta”, secondo il quale le infinite informazioni o opzioni che ci sommergono al giorno d’oggi sono in realtà fonte di ansia e stress.

Su Mubi questo non accade, non ci si perde nel marasma di film da vedere. Qui l’incombenza della ricerca dei contenuti da proporre è delegata ai massimi esperti di cinema. Il catalogo di Mubi, infatti, è accuratamente selezionato. Non a caso l’assioma distintivo della piattaforma è proprio la qualità a scapito della quantità.

Nella sezione In cartelloneMubi propone ogni giorno un nuovo film che resta visionabile per un solo mese e, al tempo stesso, toglie il film inserito il mese prima. In questo modo si ha una rotazione continua nella quale sono sempre disponibili circa una trentina di titoli.

Le sezioni disponibili sono diverse, tra cui: Notebook, Feed, Special, Videoteca. Qui i film sono disponibili per un lasso di tempo che varia a seconda dei periodi di licenza.

La sezione più interessante e innovativa è senz’altro Comunità che permette uno scambio di commenti con gli altri utenti e consente di inserire recensioni complete. Qua, come un vero social, si hanno followers e following, una propria bacheca con la lista di film visti e l’immancabile lista dei film preferiti.

Le proposte spaziano dai grandi classici ai titoli indipendenti. Ma non solo. La piattaforma suggerisce anche i film che sono stati premiati dalla critica ai vari Festival del Cinema o, al contrario, film mai premiati dalla critica. O ancora sono presenti produzioni cinematografiche neonate che non hanno ancora trovato un canale di distribuzione affermato.

La curatela del catalogo Mubi è quindi molto ricercata. Si trovano sia registri del calibro di Ingrid Bergman, Lars von Trier, Agnès Varda, Roman Polański e sia produzioni sperimentali di autori emergenti.

Mubi ha così risolto le problematiche legate alla reperibilità dei film d’autore rendendo accessibili ai cinefili delle perle del cinema rare o perfino sconosciute. Per poterne fruire è richiesto un abbonamento mensile o annuale e per gli studenti è garantito un prezzo scontato.

Se siete curiosi di scoprire titoli insoliti, ai nuovi utenti sono offerti 7 giorni di prova.

Virginia Felloni