Questa è la storia della start-up francese Phenix. Il suo obiettivo? Evitare lo spreco alimentare dei prodotti rimasti invenduti, dagli scaffali della grande distribuzione, alle piccole botteghe sotto casa. Avviata nel 2014, la mission della società si è diffusa in pochi anni in tutta Europa grazie all’app disponibile sui principali mobile store (raggiungendo oltre 1,5 milioni di utenti attivi).
Correva l’anno 2014 quando la giovane start-up francese Phenix pensava ad un modo per evitare lo spreco di alimenti attraverso la donazione di alimenti in prossima scadenza ai centri caritatevoli del Paese. Poco tempo dopo, la start-up aveva sviluppato un’applicazione che facilitasse questa operazione e alla fine del 2019 aveva raggiunto il Portogallo e la Spagna. Negli ultimi anni, quindi, l’applicazione si è diffusa a macchia d’olio in tutta Europa, grazie al free download disponibile sui principali mobile store – raggiungendo cifre da record. Oggi, Phenix non smette di pensare in grande, e sbarca anche in Italia!
L’applicazione – molto simile a ToGoodToGo, già conosciuta nel mercato delle app che inventano una nuova economia per il cibo destinato ad essere buttato – prevede la distribuzione dei prodotti alimentari rimasti invenduti negli scaffali dei supermercati a prezzi piuttosto ridotti. L’app, a partire dalla propria localizzazione, consente di scegliere lo shop di un negoziante che aderisce all’iniziativa, un cestino tematico (per vegetariani, vegani, amanti del bio, del cibo hallal, casher, senza glutine, senza lattosio…) ad un prezzo ridotto e finalmente di andare a ritirarlo ad un’ora prestabilita. Inoltre, sono state implementate altre funzionalità molto interessanti: tra queste, vi sono le possibilità di guadagnare delle ricompense in base alla frequenza d’acquisto nell’app da parte dell’utente e di fare un abbonamento con il proprio negozio preferito, in modo da ritirare un cestino settimanalmente o giornalmente.
Stando a quanto si legge nel loro sito, l’applicazione è orientata sia ai venditori che ai consumatori: da una parte, permette ai negozi di valorizzare i prodotti destinati ad essere persi, dall’altra garantisce agli utenti un servizio ad hoc per adottare uno stile di vita interessato a trasformare i prodotti invenduti, da meri scarti da cestinare, a preziose risorse a cui dare un nuovo valore.
Sebbene il progetto di Phoenix possa sembrare ambizioso, l’app sta riscuotendo molto successo in numerosi Paesi europei. Ad oggi sono più di 1,5 milioni gli utenti attivi che beneficiano di questo servizio. La start-up sostiene che negli ultimi 6 anni ha salvato dallo spreco alimentare più di 115 milioni di pasti, con una media di 120 mila pasti giornalieri. In più, pare che nel 2020 ci sia stato un netto incremento delle transazioni avvenute sull’applicazione – che sono aumentate di 6 volte.
La società dimostra grande interesse nel collaborare con piccole e grandi realtà – la partnership con la spagnola Komefyche può vantare un totale di 10 mila punti vendita ne è solo un esempio. L’obiettivo della società, infatti, è quello di allargarsi verso mercati sempre più internazionali, grazie anche al sostegno di brand come Danone, Casino e Sodexo.
Dal 2014 la Phenix lavora con oltre 1.500 associazioni – anche se questo non basta ad eliminare completamente lo spreco di cibo (come si legge nella loro pagina, purtroppo, vengono ancora gettate 40 tonnellate di cibo al secondo, in tutto il mondo). Per questo, è appurato il fatto che serva l’aiuto di tutti, uno sforzo che parte già dall’evitare di buttare via il cibo delle nostre tavole. Un piccolo passo ulteriore, potrebbe essere scaricare la versione italiana dell’app Phenix, già pronta e disponibile in italiano su Google Play, e promuovere questa iniziativa con i propri supermercati, mercatini, negozietti di alimentari e panifici di fiducia. Perché evitare gli sprechi, di ogni genere e portata, non è solo un trend originale o un modo alternativo di vivere sani, ma rappresenta oggi una incombente necessità.
Alessia Sabrina Natalino