Sempre più aziende, al giorno d’oggi, dichiarano il loro impegno nell’ambito sociale e della sostenibilità. In questi ultimi anni diffusissimo è infatti il concetto di Responsabilità sociale d’impresa con cui si intendono l’insieme di politiche, pratiche e comportamenti adottati dall’impresa a favore della comunità in cui opera oltre che dell’impresa stessa.
La Corporate Social Responsability rappresenta una forma di responsabilità volontaria che le imprese tendono ad assumere nei confronti dei loro principali interlocutori sociali, i cosiddetti stakeholder, quali azionisti, i clienti, i dipendenti, i fornitori, la comunità con cui l’organizzazione interagisce. Dunque, Il CSR è l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate.
Asket, ad esempio, è un’azienda svedese che aderisce al principio di CSR. Il brand di abbigliamento nasce nel 2015 con la finalità di creare il guardaroba essenziale perfetto. Nel corso degli anni, l’azienda ha definito la sua mission dichiarando di voler utilizzare i propri prodotti per guidare il cambiamento nel settore della moda. Nello specifico, la mission statement recita: «Vogliamo ripristinare l’apprezzamento dei capi che diamo per scontato per aiutarci a vivere con meno. Meno capi, ma migliori. Realizzati, commercializzati e indossati con il loro viaggio – dalla fattoria al capo finale – nei nostri cuori e nelle nostre menti».
La cosa che più colpisce del marchio è la dichiarazione che esso stesso fa: «Il mondo non ha bisogno di un altro marchio di moda». Spiega Asket che gli indumenti, prodotti di delicata manodopera e derivanti da preziose risorse, hanno perso il loro valore poiché ne compriamo molti di più e li usiamo meno che mai: imballiamo i nostri guardaroba, riempiamo le discariche e alimentiamo gli inceneritori. Tutto a spese della nostra società e del pianeta. L’azienda definisce il suo stesso motivo di esistenza attorno al voler porre fine a tutto questo ed inoltre non producono l’abbigliamento solo per determinate stagioni, ma creano per sempre. Quando qualcosa non è perfetto, lo migliorano. Quando qualcosa è rotto, lo riparano. «La nostra definizione di progresso è di avere guardaroba ridotti». L’obiettivo, quindi, è realizzare prodotti che resisteranno alla prova del tempo, sia nell’artigianato che nel design. La loro vision si cristallizza attorno l’idea di un mondo libero dal fast consumption. Un mondo che loro definiscono nel loro ideale come un luogo con meno disordine, meno rifiuti, meno fumo e specchi.
Asket chiede alle persone di ricercare di meno, di sprecare di meno e di valorizzare invece maggiormente ciò che si possiede per farlo durare negli anni. In funzione di ciò, con la campagna “The impact receipt” Asket ha deciso di evidenziare nello scontrino di acquisto il consumo delle risorse utilizzate per la produzione di ogni singolo prodotto e sensibilizzare all’acquisto di meno capi, ma considerati essenziali. Infine, dal 2021 Asket ha scelto di rendere tale innovativa tipologia di scontrino uno standard fisso dell’azienda. Un’iniziativa, quindi, finalizzata alla sensibilizzazione e all’impegno concreto nel voler essere una realtà organizzativa trasparente ed onesta con i propri consumatori. Un principio che tutte le organizzazioni nel periodo storico attuale sono chiamate a perseguire nel rispetto dei propri clienti attuali e potenziali.