Twitter ha introdotto da qualche mese un nuovo tool sperimentale per suggerire a tutti gli utenti che condividono un articolo di cliccare sul link e… leggerne i contenuti! L’obiettivo? Combattere l’overload informativo e la diffusione dilagante delle fake news.
Twitter è uno dei social network più famosi in circolazione. Lanciato nel 2006 a Los Angeles, nel giro di pochi anni ha raggiunto un numero cospicuo di iscritti: all’interno del report di We Are Social, Global Digital Report 2020 – con il focus sull’uso dei social media da parte degli utenti italiani – è emerso che in Italia sono 3,17 milioni gli iscritti a Twitter (i dati sono stati pubblicati a gennaio 2020, quindi non tengono conto della fruizione di internet durante il lockdown). Sebbene non si tratti di un numero elevato – se pensiamo ai 29 milioni di profili Facebook e ai 20 milioni di Instagram – Twitter si annovera comunque tra i social più seguiti, oltre che amati. Sulla piattaforma, gli utenti esprimono le loro idee, spesso usando hashtag e contribuendo a identificare i trend più seguiti e twittati del momento. Inoltre, si tratta di un social che vanta l’esistenza di molti profili ufficiali di istituzioni, enti governativi, personaggi influenti, i cui tweet vengono diffusi in tutto il mondo alla velocità della luce.
La società californiana, assieme a tutte le altre piattaforme social, ha assistito negli anni a ciò che viene definito overload informativo, ovvero un eccessivo sovraccarico di informazioni, fenomeno che è andato a collidere naturalmente con la diffusione sempre più incessante delle fake news. A giugno scorso, dunque, Twitter ha deciso di testare una nuova funzionalità: si tratta di un avviso che appare quando si sta retwittando un post, che chiede all’utente se ha aperto il link e ne ha letto il contenuto prima di condividerlo. Per ragioni di privacy, Twitter non è in grado di accertare se e quando l’utente ha realmente letto la notizia e anche per questo non può impedirne la ricondivisione. Dopo aver ricevuto l’avviso, infatti, l’utente ha la possibilità di condividere il post, leggere (o rileggere l’articolo) oppure desistere.
L’obiettivo di questa nuova feature è quello di promuovere un corretto uso dei social network, un maggiore senso di responsabilità di ogni singolo utente nella sua attività online e una sensibilizzazione sulla diffusione delle fake news, che vengono viste come male dilagante della società contemporanea.
Un interessante articolo di Wired.it ha esaminato un’analisi condotta qualche anno fa da un team di ricerca del MIT (Massachusetts Institute of Technology, una delle più importanti università di ricerca al mondo, con sede a Cambridge) proprio sulla piattaforma di Twitter. Lo studio condotto dai ricercatori statunitensi delinea una maggiore velocità di diffusione e circolazione delle fake news, che sembrano essere più “attraenti” agli occhi degli utenti del Web. Gli studiosi hanno analizzato 126.000 tweet di 3 milioni di utenti, pubblicati per oltre 4,5 milioni di volte, tra il 2006 e il 2017, passando al setaccio tutte le notizie che veicolavano e scoprendo che, rispetto alle notizie veritiere, quelle false si diffondevano più radicalmente. Lo studio, infatti, dimostra che le fake news vengono retwittate il 70% delle volte in più e ha riconosciuto le notizie riguardanti la politica come quelle più veicolanti di cattiva informazione. All’interno del ramo politico, come si può immaginare, le notizie false erano legate perlopiù alle elezioni presidenziali degli USA del 2016. A tal proposito, non è escluso che i vertici di Twitter abbiano deciso di testare questo sistema proprio in vista delle elezioni statunitensi di fine 2020.
Dal canto suo, infatti, la società ha spiegato bene la ragione di questa iniziativa in un tweet del 10 giugno scorso, divenuto immediatamente virale. Il tweet recita che lo scopo principale è aiutare a promuovere delle discussioni consapevoli, e aggiunge «Sharing an article can spark conversation, so you may want to read it before you Tweet» (trad. La condivisione di un articolo può accendere la conversazione; magari potresti volerlo leggere, prima di twittarlo).
Di certo, un prompt che invita ad essere più responsabili con la diffusione delle notizie sui nostri profili social male non fa.
Alessia Sabrina Natalino