Guernsey

IL CLUB DEL LIBRO E DELLA TORTA DI BUCCE DI PATATA DI GUERNSEY

Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey, tratto dall’omonimo romanzo di Mary Ann Shaffer e Annie Borrows, è un film prodotto da Netflix e diretto da Mike Newell (Quattro matrimoni e un funerale) che riesce a dare vita a un racconto coinvolgente, ben rispecchiando le sfumature e l’atmosfera tipicamente inglesi della storia.

Sull’isola di Guernsey, nel canale della Manica, si svolge l’emozionante storia di un bizzarro gruppo di lettori appartenenti al “club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey”.  È grazie allo scambio epistolare con uno dei membri che la vita di Juliet Ashton (Lily James), la giovane scrittrice protagonista, finisce per essere indissolubilmente legata agli abitanti dell’isola…

È un film, questo, che ci porta a riscoprire il grande potere della lettura. Nel corso della narrazione, infatti, proprio i libri sono caricati di un grande valore simbolico e vengono utilizzati sia come arma che come conforto dai protagonisti della vicenda. Prima di tutto sono l’elemento in grado di accomunare persone molto diverse tra loro, ma unite dal desiderio di trovare un rifugio dalle barbarie della guerra, simboleggiato dalla fondazione del Club del libro: un luogo in cui ogni membro può ritrovare il conforto di un viso amico, un luogo in cui si può ancora assaporare la libertà perduta dopo l’invasione nazista sull’isola. È così che i libri si ergono a vero e proprio strumento di resistenza, grazie all’incredibile potere che possiedono di trasportare il lettore lontano con la mente e di rassicurarlo e incoraggiarlo a lottare contro il crudele invasore.

Infine, sempre i libri, e in particolare il potere della scrittura, sono il fil rouge che conducono la protagonista a intraprendere un viaggio alla scoperta di sé e del proprio destino.

Il valore simbolico dei libri non è però l’unico aspetto interessante della pellicola. Il regista, infatti, ha operato alcune scelte che hanno contribuito a rendere più appassionante la vicenda. Una di queste scelte consiste nell’aver raccontato il conflitto bellico adottando come punto di vista privilegiato quello degli abitanti oppressi di Guernsey. Entriamo in contatto con personaggi che sono stati profondamente toccati dal conflitto, hanno patito la fame, hanno subito ingiustizie e perdite umane… ma, tuttavia, sono riusciti a conservare quella scintilla di vitalità, quel pizzico di ironia che li spinge a reagire e ad affrontare nuovamente la vita con spirito.

Anche la scelta di impostare la narrazione sul dualismo tra passato e presente e sull’asse geografico Londra e Guernsey aggiunge vivacità e ritmo a un racconto già di per sé affascinante. È l’ambientazione, però, il vero punto di forza del film. Lo spettatore è catturato da incantevoli paesaggi agresti, dove i panorami idillici si alternano a pittoresche abitazioni, dal gusto tipicamente british.

Insomma, Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey narra di una storia romantica, commovente e a tratti agrodolce, che ci accompagna alla riscoperta dell’incredibile potenza delle parole, e ci ricorda che «Il potere dei libri è ciò che ci unisce nella diversità delle nostre vite».

Giulia Nevi