CATERINA LA GRANDE: UNA DONNA DIVISA TRA AMORE E POLITIC

Dalla collaborazione tra HBO e Sky Original nasce Caterina la grande, la miniserie tv scritta da Nigel Williams e diretta dal regista Philip Martin (che alle spalle vanta già la riuscita direzione di The Crown).

I quattro episodi portano sulla scena il regno della zarina Caterina di Russia, grande personaggio storico ricco di fascino e intelligenza. Il ruolo protagonista è interpretato dal già premio Oscar Helen Mirren, che riesce a calarsi  pienamente nei panni di una donna dalle grandi virtù, ma non priva di ombre.

Infatti, la miniserie porta sul grande schermo la vita della sovrana, mettendone in risalto il contrasto tra vita pubblica e privata. Siamo nella Russia del diciottesimo secolo e, dopo l’attentato al marito, lo Zar Pietro III, Caterina prende il potere e regna con forza e tenacia sul suo sconfinato Impero.

La narrazione ruota intorno alla figura di Caterina, di cui si tentano di far emergere i diversi tratti distintivi del carattere. Tuttavia, nonostante l’indubbia bravura di Hellen Mirren, il personaggio non risulta così approfondito. Il motivo risiede nella scelta un po’ “sacrificata” di condensare i trentaquattro anni di regno della sovrana in soli quattro episodi, tralasciando così una serie di particolari che avrebbero giovato nel rendere il personaggio più completo e sfaccettato.

La serie, inoltre, non indaga particolarmente la dicotomia tra vita pubblica e vita privata, ma decide di concentrarsi quasi esclusivamente su quest’ultimo aspetto, dando così maggiore rilevanza alle vicende sentimentali della sovrana. Invece, se gli episodi si fossero concentrati maggiormente anche sulla condotta politica di Caterina, avrebbero forse restituito allo spettatore un esempio di donna e regnante illuminata, tollerante, arguta e decisamente al passo con i tempi.

Benché il personaggio manchi di grande spessore, bisogna però riconoscere alla sceneggiatura il pregio di aver come tema quello di una donna al potere, che decide di vivere la propria vita privata e sentimentale alla pari di un uomo, riuscendo così a imporsi in una società fortemente maschilista e retrograda. Quindi, per certi aspetti, è un prodotto all’insegna del “women power” per aver rappresentato la modernità di pensiero di una donna che non ha avuto paura di sfidare le convenzioni sociali per rivendicare la propria libertà e il proprio diritto di amare.

Nel complesso Caterina la Grande è un fastoso dramma storico che porta in scena la ricchezza e gli intrighi della Russia di quel tempo. In particolare, si apprezza sicuramente la scenografia grandiosa, che riporta tutta l’opulenza dei costumi e degli arredi.

Concludendo da un punto di vista narrativo, però, il ritmo procede lentamente, a tratti fin troppo: una maggiore introspezione dei personaggi e qualche guizzo in più nei dialoghi avrebbero di certo contribuito a dare un andamento più dinamico e coinvolgente all’intera serie.

Giulia Nevi