GENERAZIONE ALPHA E NUOVE TECNOLOGIE: TRA LEARNING BY DOING ED ESPERIENZA

La spontaneità nell’utilizzo dei media e delle nuove piattaforme digitali da parte dei bambini è un fenomeno tipico dell’epoca nella quale stiamo vivendo: ma perché la cosiddetta “Generazione Alpha” è caratterizzata da questo utilizzo così intuitivo delle nuove tecnologie?

Probabilmente il motivo si può riscontrare nel carattere intrinsecamente esperienziale dei media caratterizzato da un apprendimento “learning by doing”, senza che vi sia la necessità di imprimere conoscenze tramite l’insegnamento: si tratta di un processo spontaneo fondato sull’apprendimento esperienziale che si dipana in modo direttamente proporzionale rispetto alla connaturata capacità dei più piccoli di elaborare informazioni.

La metafora con la quale si usa solitamente definire la mente del bambino è, infatti, quella della “spugna”: la capacità di elaborare ed immagazzinare  una quantità di informazioni estremamente superiore rispetto a quanto sia in grado di fare una mente adulta. Questo fattore è sicuramente funzionale all’apprendimento ma, come in ogni aspetto della vita, presenta anche dei rischi.

Tale predisposizione all’apprendimento nel bambino, viene spesso utilizzata a fini manipolatori in quanto, essendo esposto ad un universo pressoché illimitato come quello delle nuove tecnologie, può anche essere sottoposto ad una vastissima gamma di messaggi subliminali.

La mente dei più piccoli apprende in maniera eccezionalmente rapida ed è per questo che, spesso, diviene anche il bersaglio principale degli attacchi da parte di una comunicazione manipolatoria: l’ingenuità, la capacità di elaborazione e la mancanza di paura nell’approccio al nuovo possono divenire delle leve sulle quali fare pressione al fine di forgiare una psiche ancora immatura ed incapace di scegliere autonomamente e può quindi essere un’efficace strategia per colpire anche il target primario (i genitori) restando focalizzati su quello secondario (i bambini).

Fin dai primordi dell’esistenza umana l’uomo è andato affermandosi per il suo carattere di prevaricazione sui soggetti più deboli, una capacità che, sfortunatamente, è andata rafforzandosi nel corso dei millenni: è quindi necessario, ora più che mai, educare i nostri figli trascorrendo con loro del tempo di qualità ed evitando di delegare questo arduo compito alle piattaforme mediatiche al fine di arginare quell’effetto, talvolta devastante, causato dalla nostra noncuranza insieme alla crescente frenesia della vita moderna.

Martina Allegri