Muckbang. No, non si tratta di una parola onomatopeica o di un termine che – sulla scia di “petaloso” – è stato inventato da un bambino; i muckbang sono una particolare tipologia di video che sta spopolando su YouTube.
“Muckbang” è una crasi tra due parole coreane, muck-ja (mangiare) e bang-song (mandare in onda), e sta ad indicare un fenomeno che ha preso piede nella Corea del Sud una decina d’anni fa e che da qualche anno è diventato un trend globale. Come si evince dal nome, nei video muckbang c’è qualcuno che mangia grandi quantità di cibo in tempi piuttosto lunghi e soprattutto in live con i propri utenti, con cui chiacchiera e descrive nei minimi particolari ciò che sta gustando – che si tratti di pizza, noodles o ramen non importa.
In altri tipi di muckbang, invece, l’autore preferisce rimanere in silenzio, lasciando che gli spettatori ascoltino i suoni, spesso amplificati, che caratterizzano i pasti, come quello della masticazione e delle posate che cozzano contro i piatti, che in Oriente sono segno d’apprezzamento verso il cibo che si sta consumando. Qui il muckbang sfuma nell’ASMR (qui un articolo di CIMOinfo a riguardo), un altro popolare format di YouTube in cui si ricerca una risposta fisica ad uno stimolo sensoriale.
Sebbene i muckbang siano una moda trasversale che ha investito – con diverse dimensioni – più o meno ogni canale di YouTube, è in Corea che i performer di questa tipologia di video sono diventati vere e proprie star che guadagnano cifre da capogiro ed entrano ogni giorno nella vita dei propri follower, specialmente nell’ora dei pasti. Nati come risposta all’isolamento dei più giovani nell’era digitale, i muckbang non devono perciò essere visti come una sfida a chi ingurgita più cibo nel minor tempo possibile, tutt’altro: sono momenti di condivisione conviviale e di scambio relazionale.
Tra i risvolti più positivi di questa moda si può annoverare inoltre la possibilità di educare ad una buona alimentazione: non sono pochi gli Youtuber che nei loro video muckbang mostrano anche come preparare piatti sani e nutrienti, portando avanti il messaggio dello slow food contro i sempre più popolari fast e junk food.
Tuttavia, se i muckbang possono rappresentare un’occasione per migliorare il proprio rapporto con il cibo, gli esperti non possono evitare di chiedersi quali siano le implicazioni psicologiche di questa pratica: è evidente, dicono, che dietro il bisogno di condividere il momento dei pasti con degli sconosciuti vi sia una crescente e dilagante solitudine, tra le contraddizioni più evidenti di un mondo sempre più interconnesso e globalizzato. È infatti in costante aumento il numero di persone che pranzano e cenano da sole, ed è dunque possibile che la parteciapzione a video muckbang, in qualità di performer o di follower, sia un nuovo tecnologico modo di sopperire alla mancanza di parenti e amici con i quali sedersi a tavola.
Fame, solitudine e bisogno di condivisione sono dunque gli ingredienti principali di questa tipologia di video in cui trova conforto un sempre maggiore numero di persone.