Il 28 e il 29 Novembre 2019, presso l’hotel Michelangelo a Milano, si è tenuta la quarta edizione del Marketing Business Summit, un evento altamente professionale che ha visto la partecipazione di numerosi relatori nazionali ed internazionali. Le realtà imprenditoriali presenti all’evento erano di tutti i generi e i relatori ricoprivano ruoli diversi e variegati in imprese di diverso tipo, fattore che ha contribuito significativamente a sviscerare la domanda centrale del Summit: qual è il modo migliore per fare Web Marketing oggi?
La domanda non è scontata, considerando la crescente complessità che le imprese si trovano ad affrontare e i repentini cambiamenti sempre più specifici e invadenti introdotti dalla rivoluzione informatica e biotecnologica. Questo comporta un flusso di sfide nuove che bisogna affrontare con le giuste strategie e i giusti metodi, assumendo un atteggiamento analitico e pragmatico con l’obiettivo di non rimanere soverchiati da queste difficoltà. Ed è proprio il modo di risolvere queste difficoltà il punto di forza maggiore del Marketing Business Summit.
I relatori presenti all’evento erano estremamente variegati nel senso più ampio del termine. A partire dalle professioni, si poteva trovare un ampio spettro di possibilità: da CEO a Mental Coach, da SEO ad imprenditori, da Digital Expert ad Affiliate Specialist. I vantaggi sono più che immediati perché garantiscono una molteplicità di punti di vista su tutte quelle questioni inerenti al Web Marketing, fornendo di conseguenza più soluzioni concrete ai problemi di cui il Summit si occupava. Ma non è tutto qui, poiché bisogna considerare l’ampia presenza di speakers esteri (come Robert Niechciał, SEO & Affiliate Specialist, o Alexandra Tachalova, SEO & Digital Marketing Consultant) i quali operano in contesti culturali e mercati diversi dalla realtà italiana, per cui la loro esperienza risulta preziosissima per l’accesso a strategie originali e funzionali.
Per ultimo, ma non meno importante, bisogna tener conto della presenza cospicua di donne tra gli speakers, cosa che ha delle ricadute positive in termini di creatività e linguaggi nuovi.
Durante tutti gli interventi si è tentato dunque di capire in che modo le imprese oggi possono sfruttare il web per aumentare il loro traffico organico. A tal proposito esistono molti modi per essere presenti e performanti nel mondo virtuale che internet ci mette a disposizione. Uno dei più conosciuti e discussi è quello dell’utilizzo dei Big Data per analizzare il flusso di comportamenti online. Questa tattica è molto efficace soprattutto quando si ha a che vedere con i social media e le loro logiche, laddove però ovviamente è possibile ottenere i dati necessari (Facebook per esempio non li concede per via della privacy policy).
Anche la strutturazione di una campagna di comunicazione sui social fa parte delle pratiche più usate ed efficaci per aumentare il bacino di utenza a cui ci si rivolge.
Riguardo a tutti questi elementi si potrebbe ritenere quantomeno intuitivo fare mosse volte alla quantità, come per esempio inviare Mass Email, che consiste nell’inviare delle mail preimpostate ad un ampio numero di utenti con lo scopo di raggiungere più massa possibile. Molti degli esperti invece hanno evidenziato i danni che pratiche simili portano alle imprese, le quali puntando su un approccio di quantità non entrano direttamente in contatto con i clienti e non creano connessioni stabili. Al contrario, un approccio qualitativo è quello che garantisce un output relazionale solido, soddisfacente e a lungo termine, cosa che va a vantaggio sia dell’impresa che del cliente, i quali si ritrovano entrambi con un legame conveniente e sicuro.
Se quindi si vuole trovare un minimo comun denominatore tra i vari professionisti che hanno presenziato al Marketing Business Summit si può indicare con sicurezza un particolare aspetto della realtà manageriale, che nonostante i cambiamenti repentini non smette di essere fondamentale: la fiducia. Tutti gli speakers infatti hanno evidenziato con forza l’importanza di un autentico legame di fiducia tra cliente e venditore, ma anche tra imprese diverse che operano nello stesso settore. Alla fiducia segue una sana cooperazione, che nel caso del rapporto tra acquirente e compratore culmina in un rapporto di interessi non minato dalla sfiducia, mentre tra competitors aiuta ad aggredire il mercato con l’obiettivo di fare il bene di tutti senza prevaricazioni di sorta.
Risulta dunque di vitale importanza essere capaci di valorizzare la componente umana quando si ha a che fare con l’universo virtuale che la rivoluzione 4.0 ha portato alla ribalta. Il Marketing Business Summit ha saputo mettere al centro la persona, elemento essenziale di qualsiasi panorama imprenditoriale che non può essere estromesso dalle pratiche strategiche di qualsiasi azienda.
Giulio Mastrorilli