“LA GIOIA DI SCRIVERE” – UN BALSAMO PER L'ANIMA

Mio papà mi regalò La gioia di scrivere” di Wisława Szymborska qualche anno fa per Natale. Ben consapevole del fatto che i suoi regali sono sempre ben ragionati e mai fatti a cuor leggero, giusto per riempire un vuoto sotto all’albero di Natale, mi approcciai alla lettura del volume con un discreto timore riverenziale.
Pur non essendo un’esperta di poesia, è stato impossibile non appassionarmi alla lettura, poesia dopo poesia, emozione dopo emozione. 

Il libro della rinomata scrittrice e poetessa polacca, premiata con il Nobel nel 1996, è una raccolta di tutte le sue poesie scritte tra il 1945 e il 2009. Include inoltre la recentissima raccolta “Qui“, apparsa per la prima volta in Polonia giusto 10 anni fa, creando, a totale diritto, non poco scalpore ed eccitazione.

La scrittura della Szymborska è diretta, lineare e cristallina, requisiti fondamentali e non scontati per parlare di temi come l’amore, la bellezza ma anche la morte e la guerra, facendo persino qualche breve accenno politico e sociale, senza mai rendere i testi eccessivamente noiosi e inaccessibili

Non c’è presunzione di voler svelare i grandi misteri dell’universo nelle poesie de “La gioia di scrivere“, ma solo una pura e genuina voglia di sviscerare la vita e le sue innumerevoli contraddizioni che nascondono tuttavia sempre un’innegabile bellezza. 

La gioia di scrivere” è una lettura consigliata a tutti, sia a chi della vita pensa di aver ormai capito tutto, sia a chi si sveglia la mattina senza avere idea di come affrontare il proseguo della giornata. Si tratta di un’opera letteraria che non si esaurisce alla prima lettura, ma che anzi continua a parlare al lettore ogni volta che questi, avvertendone la necessità, la riprende in mano per rileggerne uno specifico passaggio. Non ci sono requisiti per approcciarsi a questo testo che, venendo dalla penna di una scrittrice Nobel, potrebbe erroneamente apparire impenetrabile. L’unica condizione richiesta è una propensione alla meraviglia, all’imparare a vedere la vita con occhi nuovi. 

Elisa Zaffalon