LA FORMA DELL’ACQUA. Un film sull’amore e sul cinema

La Forma Dell’Acqua è il nuovo spettacolare film di Guillermo Del Toro che ha catturato l’attenzione di critica e di pubblico. È stato nominato a prestigiosi premi, portandosi a casa molti di essi. Ha vinto il Leone d’oro al miglior film alla 74esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, due Golden Globe (come miglior regista per Guillermo Del Toro e come miglior colonna sonora), ed è candidato a ben 13 premi Oscar. È un film visionario, onirico, incredibilmente originale. È un fantasy che è anche una storia d’amore che in certe scene diventa un noir.

Il film è ambientato negli Stati Uniti durante gli anni ’60, in piena Guerra Fredda. Elisa (Sally Howkins), è una giovane donna, muta a causa di un trauma passato, che lavora come donna delle pulizie in un laboratorio segreto dove fanno esperimenti scientifici. Un giorno lei e la sua collega, nonché amica, Zelda (Octavia Spencer) scoprono un mostro con sembianze umane su cui stanno facendo delle brutali sperimentazioni. Elisa rimane affascinata da questo essere con cui instaura un rapporto, si sente capita e sente una vicinanza, anche lui infatti non può parlare, ma tra i due basta il linguaggio degli occhi e del corpo per capirsi. Per questo nel momento in cui decidono di sopprimere il mostro, Elisa in un atto di coraggio decide di salvarlo dando una svolta alla sua vita monotona e routinaria, sentendosi incredibilmente viva.

La Forma dell’Acqua è un film molto particolare, impossibile classificarlo in un solo genere, che dall’inizio alla fine mi ha incantata con le sue scene dove tutto è al posto giusto, tutto è magistralmente orchestrato eppure tutto sembra così naturale. La musica accompagna dolcemente ogni inquadratura, rendendo il tutto perfetto. Guillermo Del Toro riesce a farci credere a ciò che vediamo, ciò che sembra così irreale diventa così potentemente vero e bello. È un film sull’amore, sulla diversità, una critica al self made man che in questo caso è un personaggio negativo, una critica alla Guerra Fredda, ed è un film sul cinema. L’amore di Guillermo Del Toro per il cinema permane in tutto il film, la casa di Elisa si trova proprio sopra ad un cinema, le molte citazioni a cui assistiamo, da Seguendo la flotta a La storia di Ruth, e le sequenze che interrompono il filo narrativo per dar sfogo alla magia del cinema sono semplicemente meravigliose. La tematica della diversità e dell’amore “diverso” sono molto attuali e tuttavia vengono trattate in un modo così originale e senza precedenti.

È un film diverso, probabilmente non per tutti, ma sicuramente di cui non ci si dimentica facilmente una volta visto. Un duro lavoro sulla sceneggiatura, una grande attenzione a tutti i particolari della grande macchina del cinema e tematiche attuali ma trattate con una buona dose di originalità rendono La forma dell’acqua un film vincente. In attesa della notte più magica dell’anno e del verdetto dell’Academy Award non potete fare altro che andare al cinema.

Sara Carenza

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