BOOKCITY 2017 #2. DA VIA COL VENTO A LA LA LAND, la storia del cinema come superamento dei limiti tecnologici

Ci sono due modi con cui la storia del cinema può essere affrontata: adottando una prospettiva storico-critica, incentrata sulle teorie che si sono susseguite per raccontarne la genesi, o scegliendo di considerarla come la storia del superamento dei limiti tecnologici che i suoi protagonisti hanno incontrato. É questa seconda modalità che è stata scelta da Simone Scafidi, autore del libro “Linguaggio audiovisivo e sviluppo tecnologico dai Lumière al Trono di Spade: Storia essenziale del cinema, della serialità e della loro tecnologia”.

Il regista è stato protagonista insieme a Diego Cassani, docente presso la Scuola di Cinema, Tele-visione e Nuovi Media dell’Università IULM di Milano, di uno degli eventi che si sono tenuti sabato 18 novembre a BASE Milano, in occasione di BookCity 2017. Il cinema si compone di scene memorabili, da quella della stazione in Via col Vento a quella in cui King Kong si arrampica sull’Empire State Building negli omonimi film realizzati dal 1933 al 2005. Ma quanti di noi si sono realmente mai chiesti in che modo queste scene così complesse sono state girate e quali macchinari sono stati utilizzati o inventati per realizzare ciò che i registi avevano in mente? Come più volte ricordato da Scafidi e Cassani, porre l’attenzione su questo aspetto così spesso sottovalutato permette di rivedere la storia del cinema e comprendere in pieno le difficoltà che hanno dovuto affrontare i suoi protagonisti.

Shining di Stanley Kubrick, ad esempio, è famoso per l’utilizzo della steadycam, creata ad hoc dal regista per esprimere al meglio l’idea che aveva in mente, all’epoca irrealizzabile con qualsiasi altra tecnologia. Il celebre movimento a precedere e a seguire della macchina da presa non sarebbe stato possibile se Kubrick non avesse sfidato i limiti dell’epoca e non avesse inventato un macchinario capace di riprendere come mai era stato fatto prima.

E non basta: spesso i limiti tecnologici possono diventare lo stimolo per creare scene memorabili, letteralmente degne di un premio Oscar. É il caso del film rivelazione di quest’anno La La Land di Damien Chazelle, ultimo degli esempi citati da Scafidi e Cassani prima di salutarci. La scena iniziale, quella dell’ingorgo automobilistico, è stata inizialmente provata utilizzando un semplice smartphone. Le difficoltà incontrate durante la ripresa hanno portato il regista a concepire una scena diversa da quella iniziale, molto più suggestiva e apprezzabile dal punto di vista tecnico.

Troppo spesso si tende a considerare la storia della settima arte come un mero susseguirsi di eventi cronologici, quando invece essa è molto di più. Il cinema è prima di tutto la storia di persone che hanno sfidato i limiti del loro tempo per consentirne l’evoluzione e che con la loro forza di volontà hanno reso possibile quella magica illusione che da 120 anni affascina tutti noi.

Alessandra Gennaro