<<Sostanzialmente, la radio non è cambiata nel corso degli anni. Nonostante tutti i miglioramenti tecnici, è ancora un uomo o una donna e un microfono>> queste le parole del celebre conduttore radiofonico staunitense Casey Kasem. La voce umana, che in radio ricopre tuttora un ruolo centralissimo, è la protagonista indiscussa del sesto incontro di On Air, il laboratorio dell’Università Cattolica che avvicina i ragazzi al mondo delle web radio. A salire in cattedra questa volta è una delle voci più riconoscibili della televisione italiana: quella Raffaele R. Farina
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Raffele R.Farina, voce ufficiale del canale tv nazionale “Italia Uno” nonché celebre attore di teatro, il suo curriculum vanta collaborazioni con alcuni dei più grandi registi e teatri mondiali. E’ tra i conduttori di Radio Milano Libera, una delle primissime radio private italiane. Ha lavorato come attore per Radio RAI e per la Radio Svizzera Italiana oltre che come doppiatore, direttore di doppiaggio e adattatore/dialoghista. Raffele R.Farina ha prestato la voce a numerosi attori stranieri tra cui persino George Clooney. E’ voce narrante di documentari e trasmissioni di divulgazione culturale e scientifica per la RAI TV, Mediaset, Sky, La7. Presta la voce a note pubblicità televisive e radiofoniche.

Raffaele R.Farina
La voce è il primo strumento a disposizione dello speaker. Farina inizia la sua lezione spiegando il processo della fonazione che avviene nel momento in cui una colonna d’aria attraversa i bronchi sale attraverso la trachea. Conoscere il proprio corpo è fondamentale per imparare a respirare correttamente.
<< La perdita della voce costituisce uno degli inconvenienti più frequenti e fastidiosi per uno speaker radiofonico, ma anche per tutti coloro che lavorano con la parola: attori, cantanti e insegnanti. – spiega Farina – Spesso problemi di questo tipo sono dovuti ad una cattiva respirazione e ad un eccessivo sforzo delle corde vocali. Imparare la respirazione diaframmatica è importante per prevenire questo tipo di problemi. Nello specifico, i benefici della respirazione corretta sono dovuti al fatto che essa sfrutta tutto l’apparato respiratorio e non solo la parte superiore dei polmoni>>.

Una studentessa in un esercizio
Il secondo strumento a disposizione dello speaker è invece uno strumento esterno al corpo umano, un’amplificazione di esso: il microfono. <<Un doppiatore storico come Ferruccio Amendola (il padre dell’attore Claudio, nda) era solito posizionarsi vicinissimo al microfono, per gli speaker meno esperti è invece consigliata una distanza media per evitare rimbombi e distorsioni>> continua Raffaele R.Farina. Il celebre attore sottolinea come sia difficile soprattutto per le popolazioni mediterranee tenere a mente l’impossibilità da parte dell’ascoltatore di “vedere” il linguaggio del corpo. Tuttavia uno speaker quando parla non deve cercare di limitare i suoi movimenti volontari e involontari, perché essi accompagnano l’intonazione della voce rendendola meno artificiosa.
L’attore prosegue indicando tre cose da tenere bene a mente quando si interpreta un testo:
1) Farsi capire. Mai dimenticare che dall’altra parte ci sono degli ascoltatori.
2) L’elaborazione creativa. << Ognuno ha qualcosa di sé da dare, mai mettere da parte la propria personalità. Attenzione però a non eccedere>>.
3) Scovare il sottotesto. << Le parole sono sono state scritte da un autore, la sfida consiste nel trasmettere il sottotesto,ovvero tutto ciò che non viene espresso esplicitamente e racchiude l’intenzionalità del contenuto>>.
Infine, uno dopo l’altro i ragazzi del laboratorio si sono cimentati nell’interpretazione di monologhi e dialoghi tratti da pièce teatrali, film famosi oppure frutto di composizioni originali. Raffaele R.Farina ha invitato gli studenti a mettersi in gioco in prima persona, sottolineando come per comprendere effettivamente il lavoro dietro la radio, la pratica sia imprescindibile.
CIMOreporter – Maria Chiara Deiure