Rappresentano circa il 22% dei giovani italiani, non studiano né lavorano e sono in continuo aumento: sono i Neet, i “Not in Education, Employment or Training”, ovvero i giovani inattivi, che oltre a comprendere i disoccupati in senso stretto, indicano anche coloro che non sono impegnati né in attività di formazione o di istruzione.
Questo termine, importato dal Regno Unito, si è diffuso a partire dal 2010, quando l’Unione Europea, intuendo l’importanza e l’impatto di questo fenomeno, lo adotta come indicatore sulle condizioni delle nuove generazioni. I Neet sono tutt’altro che un gruppo omogeneo: la composizione sociale è varia, e si passa da laureati molto motivati in cerca di un lavoro che sia in linea con le loro aspettative, a coloro che invece decidono di non cercare un lavoro per dedicarsi ad altre esperienze o alla famiglia. Il fenomeno è un chiaro segnale della difficoltà per i giovani italiani a trovare un lavoro una volta terminati gli studi, eco della crisi economica che ha colpito il nostro paese e al tempo stesso mancanza di strumenti che permettano di conciliare domanda e offerta di lavoro. Se da una parte, infatti, i neolaureati e diplomati devono fronteggiare un’offerta di lavoro scarseggiante e inadeguata rispetto al proprio livello di formazione, dall’altra molto spesso giungono al termine del loro percorso di studi senza aver sviluppato le competenze e maturato le esperienze richieste dalle aziende.
Un fenomeno, dunque, in continua evoluzione. Questo il tema centrale oggetto della prima edizione del Convegno Nazionale “Neeting” (qui il programma completo), che si terrà a Milano a partire da domani fino a venerdì 4 novembre in una due giorni all’insegna di incontri e dibattiti. Promosso dall’Istituto Toniolo di Milano, dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e da Fondazione Cariplo, il convegno si svolgerà in aula Pio XI dell’Università Cattolica nella giornata di domani, per poi spostarsi in BASE Milano, in via Bergognone 34, per quanto riguarda il venerdì. Tra i protagonisti del dibattito, tanti esponenti del mondo accademico, imprenditoriale e politico, tra cui il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, che interverrà nella tavola rotonda di venerdì 4 novembre per discutere dei risultati e delle politiche attuate su questo fronte. La partecipazione è gratuita e vivamente consigliata, per accendere l’attenzione su un tema sempre più importante e impattante sull’economia del nostro paese (quasi il 2% del PIL).
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