Si apprestano a iniziare due settimane felici per la performing art italiana e internazionale e i suoi amanti: Danae Festival è pronto a far partire la sua ricca programmazione, che animerà i teatri (e non solo) di Milano da mercoledì 26 ottobre e domenica 13 novembre.
Danae, progetto ideato e portato avanti dal Teatro delle Moire, giunge quest’anno alla sua diciottesima edizione; un traguardo, quello della maggiore età, che equivale anche al numero di spettacoli che si susseguiranno nei prossimi giorni. Il ricchissimo cartellone vanta al suo interno la presenza di 15 diverse compagnie, per un totale di 46 artisti, e ben 5 prime nazionali. Nel corso della conferenza stampa svoltasi a Palazzo Marino alla presenza dell’assessore alla cultura Filippo del Corno, Alessandra De Santis e Attilio Nicoli Cristiani hanno cercato di dare alcune chiavi di letture utili a comprendere meglio i percorsi critici attorno a cui si svilupperà il Festival.
Prima di tutto, quest’anno si è puntato molto sulla progettualità. Cosa significa? Un’occhiata veloce ai numeri di Danae ce ne dà subito un’idea. Tra produzioni, coproduzioni, residenze artistiche, workshop e progetti partecipativi quello che il Festival vuole lasciare alla città e al panorama performativo nazionale è più che un semplice appuntamento annuale chiuso in se stesso. Con un occhio alla produzione europea e alle sue modalità, Danae si inserisce in progetti di ampio respiro territoriale e temporale (come per esempio Slide in B di Silvia Ajmone e Family Affair della compagnia italo-belga ZimmerFrei) e ne promuove di nuovi, come nel caso dell’esperienza di LachesiLAB. Questo progetto, concepito come residenza artistica per giovani artisti e compagnie, ha nei giorni del Festival un suo ideale punto di arrivo dopo un percorso di accompagnamento e tutoraggio della creazione artistica. Rientrano al suo interno gli appuntamenti con Lorenzo Piccolo, Francesco Marilungo e Filippo Michelangelo Ceredi. Di Piccolo andrà in scena il testo Vedi alla voce Alma, con l’interpretazione e la regia di Alessio Calciolari. I due, meglio conosciuto come Nina’s Drag Queen, parleranno di due follie d’amore: quella tra Alma Mahler e il pittore Oskar Kokoschka e quella della donna al telefono ne La voce umana di Jean Cocteau. Di Ceredi invece, sarà Between Me and P., un personalissimo testo che si basa sulla riflessione e elaborazione della dolorosa storia famigliare dell’artista: il fratello, Pietro, scelse volontariamente di sparire senza più dare sue notizie nel 1987, a soli 22 anni. A quasi due decenni di distanza Ceredi cerca di dare un senso alla propria esperienza, in una ricostruzione che parla al presente individuale e collettivo.
Rientrano in questa tendenza alla progettualità e all’ampio respiro anche gli spettacoli di Silvia Gribaudi, pensati e presentati all’interno di una personale che segue il suo percorso di ricerca sul femminile e sul linguaggio della danza ironica e tragicomica (What age are you acting?, My Place, R.OSA).
Altra parola d’ordine per questo diciottesimo Danae è “spazio”. Portando avanti la propria tradizione a invadere lo spazio urbano e a uscire dai teatri, Danae stringe ancora di più il suo legame con il territorio milanese, coinvolgendone abitanti e spettatori. Quattro saranno i progetti site specific e due i progetti partecipativi. Segnaliamo: L’archivio delle cose che passano di Salvo Lombardo, una performance urbana che si svolgerà nel Mercato Isola e dintorni, durante la quale il giovane coreografo e i performer rielaboreranno i gesti casuali dei passanti, usando il proprio corpo come archivio. Altrettanto legata all’ambiente circostante sarà Listening intervention di Davide Tidoni, che in tre diversi momenti, in tre diversi spazi (Affori, San Siro, Villapizzone) presenterà i suoi ultimi esercizi d’ascolto e una serie di performance.
La ricchezza di questa imminente edizione di Danae vince la sfida dell’eterogeneità e il rischio della disomogeneità grazie a un programma ponderato e sostenuto da una riflessione critica contemporanea. Come negli scorsi anni, Danae si preannuncia come un appuntamento imperdibile, dal quale trarre moltissimi spunti di riflessione artistica e umana.
Per il calendario completo rimandiamo al sito del Festival.
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