L’influencer marketing è diventata una delle leve di marketing più utilizzate dalle aziende e possiamo affermare che la creator economy abbia subito una crescita esponenziale negli ultimi anni raggiungendo, in Italia, un valore di 1.5 miliardi di euro.
Venerdì 17 marzo 2023, presso la Fabbrica delle Lampadine si è tenuta la prima edizione di IMX – About Influencer Marketing, un incontro a tema influencer marketing che ha visto la partecipazione di numerosi professionisti del settore, che hanno discusso i più svariati aspetti di questa strategia.
Continua la lettura per scoprire alcuni dei temi trattati durante l’evento.
INFLUENCER MARKETING: ATTIVITA’ PER 1 MILIARDO DI EURO E INVESTIMENTI PER 300 MILIONI
Il primo speaker della giornata è stato Matteo Pogliani, Founder e Presidente ONIM (Osservatorio Nazionale Influencer Marketing) che ha aiutato ad inquadrare il fenomeno.
L’influencer marketing è in una fase più matura rispetto agli anni precedenti. Aziende e organizzazioni hanno compreso che il coinvolgimento degli influencer non è una strategia da adottare saltuariamente o un’attivazione sporadica, ma necessità di un assetto strategico. Questo nuovo approccio all’influencer marketing è evidente dai budget in continuo aumento e il numero di progetti che vengono realizzati.
Si stimano attività intorno al miliardo di euro, mentre gli investimenti nel settore raggiungono i 300 milioni di euro.
Cosa spinge un brand a puntare in modo startegico sull’influencer marketing?
Molte aziende decidono di adottare strategie di influencer marketing solo per seguire un trend, senza comprenderne pienamente le potenzialità.
Al contrario, le aziende più lungimiranti sanno che l’influencer marketing è un modo efficace per coinvolgere il pubblico e creare valore per le loro campagne. Gli influencer sono diventati parte integrante delle narrazioni sui social media, poiché rappresentano un modo per dare autenticità e credibilità ai messaggi aziendali.
INFLUENCER MARKETING E CSR
L’influenza dei social media sulla percezione dei brand da parte dei consumatori è cresciuta enormemente negli ultimi anni. Gli influencer, infatti, si sono trasformati in matchmaker, intermediari tra brand e consumatori, e sono diventati uno strumento sempre più importante per le aziende che cercano di raggiungere il loro target di riferimento.
Come sottolinea Filippo Jurinic, Head of Digital di TEAM LEWIS Italia, i consumatori moderni cercano una relazione con i brand, e gli influencer possono aiutare a creare questa relazione grazie alla loro capacità di comunicare in modo autentico e personale.
Ad oggi i consumatori sono sempre più critici nei confronti degli influencer e nei confronti dell’operato degli stessi brand. La maggior parte dei consumatori sceglie un brand perché ne condivide i valori, la filosofia e l’impegno ambientale e sociale: circa il 75% dei consumatori sceglie un brand perché ne sposa i suoi valori, mentre, circa il 65% di loro non acquista un brand perché è distante dai propri valori.
Di conseguenza, l’uso degli influencer per comunicare valori e vision aziendale, può aumentare la consapevolezza dell’azienda e la sua reputazione, portando a risultati positivi per la propria immagine e per il business.
Per massimizzare questa relazione, è importante che gli influencer comunichino i valori e le attività di Corporate Social Responsibility (CSR) del brand. Ciò può creare un legame emotivo con i consumatori, che a loro volta diventano più fedeli al marchio e sono maggiormente influenzati nelle loro decisioni di acquisto.
La comunicazione di valori e attività di CSR è necessaria per creare un legame emotivo tra brand e consumatore con il fine ultimo di acquisire brand loyalty, che a sua volta influenza le decisioni di acquisto dei consumatori, nonché quelle di talent acquisition.
ASPETTI LEGALI DELL’INFLUENCER MARKETING
Alessandro Vercellotti, Avvocato di Legal for Digital, ha focalizzato il suo intervento su un argomento di estrema importanza, spesso sottovalutato, ovvero le pratiche legali nel contesto dell’influencer marketing.
Cosa bisogna inserire in un contratto di influencer marketing?
Alcuni aspetti da inserire in un contratto sono ad esempio i mezzi di tutela disponibili per evitare che gli influencer pubblichino contenuti che potrebbero danneggiare il brand o le aziende. Tra questi mezzi vi sono:
- La fornitura di uno script al creator (sebbene non sia la strategia migliore);
- La richiesta di approvazione anticipata dei contenuti;
- La previsione di una rapida rimozione dei contenuti potenzialmente dannosi per il marchio.
Altri aspetti da valutare, anche in ottica di definizione del prezzo della collaborazione, sono insight e metriche dei profili dell’influencer, come ad esempio l’engagement rate e tutte le altre metriche non direttamente visibili. È possibile includere anche clausole che prevedono incentivi o penali in base ai risultati ottenuti dall’influencer.
È importante definire con precisione il tipo di collaborazione e il grado di esclusività richiesto nell’accordo con l’influencer, in modo da evitare potenziali conflitti di interesse o problemi di immagine per l’azienda. La collaborazione può essere:
- One shot (un solo contenuto o serie di contenuti)
- Campagna con più contenuti nel tempo
- Ambassador
- Testimonial
Se un’esclusiva totale non è possibile si può pensare di limitare alcune aziende, prevedendo un’impossibilità, durante la collaborazione, di fare da ambassador per aziende correnti.
Infine, è importante considerare anche la durata della collaborazione, il periodo di pubblicazione dei contenuti, i canali e il tipo di contenuto (organico o sponsorizzato), in modo da garantire una pianificazione efficace e un buon ritorno sull’investimento per l’azienda.
I FOOD INFLUENCER
Nicole Cavallo, Head of Talent Management di Zenzero Talent Agency, ci racconta invece della sua agenzia di talent agency, nata dall’esperienza con Giallo Zafferano, e della food communication.
L’agenzia è specializzata nella gestione di talenti del mondo della cucina, ma la sua comunicazione dei contenuti si estende a molte altre aree, permettendo di creare un’offerta personalizzata e completa per i suoi client: è un’agenzia verticale sul mondo della cucina, ma trasversale ad altri mondi come fashion, beauty e lifestyle.
Zenzero Talent Agency si distingue per la sua attenzione alla personalizzazione dei percorsi di carriera dei propri talent. In particolare, l’agenzia lavora per creare un percorso su misura per ogni talent, tenendo conto delle loro esigenze e dei loro obiettivi specifici.
Nel mondo della cucina, Zenzero Talent Agency si concentra su talent già posizionati nel mercato di riferimento, considerandoli come veri e propri media per l’amplificazione dei propri contenuti sui canali digitali, editoria e televisione. Tuttavia, l’agenzia presta attenzione anche a talent emergenti, ai quali viene dedicata una particolare attenzione al fine di far emergere il loro potenziale comunicativo, trasformando la loro passione in una professione.
Per distinguersi in un mercato così affollato, Zenzero Talent Agency si concentra sulla creazione di uno storytelling autentico e credibile, in grado di coinvolgere la community dei propri talent e dei brand che scelgono di investire su di loro. L’agenzia ritiene che sia fondamentale per i creator raccontare la propria visione in maniera autentica, in modo che i propri follower possano percepire l’autenticità e la sincerità del loro messaggio. Solo così, quando un creator pubblicizza un prodotto, la propria community sarà in grado di valutare se il messaggio è autentico o meno. Il tutto viene mediato con le esigenze del brand e della campagna.
Diletta Secco: food creator e storyteller di Zenzero Talent Agency
Tra gli ospiti dell’evento era presente anche Diletta Secco, food creator che conta oltre 440 mila follower su Instagram e ha grandemente superato il milione su TikTok. Ha esposto la sua esperienza come creatrice di contenuti digitali, raccontando come alla base del suo lavoro sia costituita da costanza e spontaneità. Infatti, le sue collaborazioni con le aziende riguardano soltanto prodotti di cui riconosce la qualità, in modo da creare un rapporto di fiducia duraturo con la sua community la quale, peraltro, è costituita da un’ampia fascia d’età: il food è una tematica trasversale alle generazioni.
INFLUENCER E HUMOR
Sergio Spaccavento, Chief Creative Officer di Digitouch Marketing, ha esposto l’importanza di rivolgersi a “professionisti della risata” per collocare efficacemente il proprio brand all’interno di discorsi umoristici. Ricorda inoltre che l’umorismo non sia adatto ad ogni impresa, soprattutto alle cosiddette “high-feeling”, come il luxury o il fashion, più aspirazionali, e per alcuni target: lo humor dovrebbe essere un tono di voce, non il contenuto, e va inserito all’interno di una pianificazione editoriale a lungo termine.
LA CREATIVITÀ COME CHIAVE
L’incontro è terminato con una Round Table tra diversi esponenti delle varie piattaforme, da Nicoletta Besio, Director of Sales di Twitch a Daniela Cerrato, Marketing Director di Mondadori Media, con Carla Leveratto – Head of Creative Works di Google. Tutte e tre hanno esposto l’attenzione rivolta da parte delle loro aziende ai creator, riconoscendone il valore relazionale che sono in grado di rivestire nelle proprie community grazie alla loro creatività.
Anche Salvatore De Angelis, Head of Digital International di Nielsen, sottolinea come la creatività sia trasversale a diverse industry; tra le più attive con i creator cita fashion, travel, design, arte ed intrattenimento (musica, gaming, sport).
La maggiore consapevolezza dell’importanza dell’influencer marketing da parte delle imprese sta portando le agenzie di comunicazione ad un ruolo più verticalizzato e consulenziale, alla ricerca dell’expertise specifica in grado di creare un rapporto sinergico con il brand che si rivolge ad esse, come riportato da Andrea Cornelli, Vicepresidente di UNA.
La prima edizione di IMX – About Influencer Marketing ha raccolto tutti i motivi per cui noi comunicatori non dobbiamo mai sottovalutare il peso di una collaborazione ben studiata con il giusto creator, sulla giusta piattaforma e con il giusto target, in modo da portare freschezza e autenticità alla comunicazione e incontrare i nuovi bisogni dei consumatori: contenuti personalizzati, semplici ed unici, insieme ad esperienze nuove e migliori.