(Disclaimer: l’articolo contiene un’analisi del film, quindi spoiler e chiavi di lettura)
Entro il 2022, uscirà su Netflix la seconda stagione di Fate The Winx Saga, serie tv ispirata a Le Winx. La prima stagione è uscita nel 2021, composta da sei episodi, ed è riuscita ad incantare il pubblico, che subito ha chiesto altre avventure per il gruppo di Bloom. Ma non si tratta di una novità. Infatti, nel periodo pandemico, si è intensificato un trend già in crescita: il marketing della nostalgia.
In un momento così psicologicamente sfidante, molti hanno trovato rifugio in vecchi film e serie tv. La Rai, notata questa necessità, ha ridisegnato spesso il palinsesto televisivo, insistendo più su film del passato che sulle ultime uscite. È stata programmata più volte, infatti, la maratona di Harry Potter, così come i vecchi film di Barbie.
Il concetto di riciclo è spesso pensato unicamente in relazione a prodotti tangibili, ma anche le imprese creative possono decidere di sfruttare il prezioso materiale già esistente.
Le Winx sono state una produzione italiana di grande successo, un cartone animato basato sull’amicizia tra 5 fate e le sfide sovrannaturali che devono affrontare. La serie animata ha permesso di espandere quell’universo narrativo creando un fumetto, una trilogia di film di animazione, quattro film per la televisione, due serie spin-off, un live-action, svariati tuor, merchandising e videogame, per proseguire con un restyling grafico e una nuova storyline di successo, ambientata sul pianeta Terra.
L’idea di realizzarne una serie Netflix teen drama ha permesso non solo di sfruttare materiale preesistente, ma di presentare il prodotto al mercato internazionale. Inoltre, Fate ha colpito un target differente, sposandosi dal target dell’infanzia a quello adolescenziale, coinvolgendo anche i giovani adulti, ovvero proprio quei bambini che guardavano la serie animata originale nei primi anni 2000.
Non sono mancati, però, commenti negativi: parte della community di affezionati avrebbe voluto una trasposizione più fedele al prodotto originale. Ad esempio, la fata Flora è stata sostituita con il personaggio di Terra, sua cugina, e Tecna non è stata citata, per ora. Tuttavia, la scelta di attingere a materiale già esistente non presuppone un semplice riutilizzo, ma una rielaborazione del materiale stesso, per poter offrire un prodotto nuovo, seppur profondamente legato all’originale.
Dunque, economia del residuo e marketing della nostalgia sono due tendenze complementari, che si alimentano reciprocamente, aiutando le industrie dello schermo, che si trovano costantemente sotto stress produttivo.
Nel febbraio 2021, Netflix ha confermato la produzione della seconda stagione, venendo incontro ad alcune esigenze del pubblico. Saranno inseriti nuovi personaggi, tra cui la tanto desiderata Flora e Brandon. La prima stagione si era conclusa con un colpo di scena finale: Rosalind, liberata da Bloom, uccide la preside della scuola e ne prende il posto. Nei nuovi episodi, Le Winx si dovranno confrontare con lei, le cui intenzioni però sono ancora sconosciute.
Le riprese sono avvenute nella seconda metà di luglio 2021, in Irlanda, e sono proseguite fino a novembre 2021. L’utilizzo massiccio di effetti speciale implica tempi di post-produzione particolarmente estesi, ma presto sarà possibile vedere il risultato finale!
Hai visto la prima stagione? Cosa ne pensi della possibilità di riutilizzare materiale narrativo dandogli nuova forma? Avresti preferito una trasposizione più fedele al cartone animato?