Dopo l’annullamento della legge che legalizza l’aborto negli USA, Paris dei Chainsmokers ha assunto un significato diverso: non è più solo una canzone d’amore ma è diventata il simbolo dell’aiuto tra donne.
Se utilizzate Tik Tok, vi sarà capitato negli scorsi mesi di sentire tra uno scroll e l’altro il famoso refrain «if we go down, then we go down together» preso da una canzone dei Chainsmokers. La canzone del 2017 era già comparsa massivamente sulla piattaforma a partire da gennaio 2021 quando era stata usata contro il revenge porn. Nel trend in questione, le content creators si mettevano davanti la telecamera mostrando il corpo da varie angolature e scrivendo sul video «se dovessero far girare tue foto intime e il tuo fisico assomiglia al mio, puoi dire che sono io». Un forte esempio di solidarietà che è partito dagli Stati Uniti e si è diffuso in tutto il mondo, per non far sentire sole le donne le cui foto di nudo circolavano sul web senza il loro consenso.
Ora, la canzone è tornata a popolare la for you page di molte persone, stavolta per una causa diversa, ma sempre legata al sostegno tra donne. Dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha abolito il diritto all’aborto lasciando la decisione ai singoli stati, si è infatti diffuso un nuovo trend in cui le donne che vivono negli stati in cui l’interruzione di gravidanza è legale offrono assistenza e un posto dove dormire alle donne che invece vivono in stati in cui abortire è illegale. Spesso, nei video ci si riferisce alla pratica come “andare in campeggio” per evitare che i video vengano bannati dal social, come era successo invece per i post Instagram e Facebook in cui gli utenti si offrivano di spedire pillole abortive a chi ne avesse bisogno.
Poche ore dopo l’annullamento della sentenza Roe v. Wade infatti, erano esplosi post con informazioni riguardo quel tipo di medicinali e molti si erano offerti di aiutare chi non poteva accedervi, ma i post venivano segnalati e cancellati dall’algoritmo pochi minuti dopo la pubblicazione, perché violavano le linee guida del social network, che prevedono il divieto di compra-vendita di farmaci. Il divieto si applica anche all’acquisto e vendita di droga, ma Associated Press ha dimostrato come i social non siano altrettanto rigidi quando si tratta di vendere Marjiuana. Infatti, modificando i post mettendo weed al posto delle pillole abortive, il post non veniva segnalato né cancellato.
Questa presa di posizione dei social è stata però aggirata usando l’algospeak, cioè un linguaggio in codice per evitare il ban da parte dell’algoritmo e così molte donne hanno trovato aiuto sia per essere ospitate che aiuto da parte di medici e infermieri che hanno approfittato del trend per mostrare il loro supporto in caso di necessità.
Questi sono i casi in cui le reti sociali diventano reti reali, in grado di sostenere chi altrimenti sarebbe in difficoltà, creando un vero senso di comunità. «Let’s show them we are better» direbbero i Chainsmokers.