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“And if I only could, I’d make a deal with God and I’d get him to swap our places, be running up that road, be running up that hill, be running up that building…Say, if I only could, oh” è il ritornello di “Running up that hill”, una canzone del 1985 della cantante inglese Kate Bush. La canzone nell’ultima settimana ha visto un incremento dei download, con una crescita dell’8.000%. Domenica 29 giugno ha ottenuto 12 mila streams e il primo di giugno è arrivata a 34 mila streaming. Ma come mai una canzone che nel 1985 aveva raggiunto solo il trentesimo posto in classifica, in un weekend ha raggiunto le classifiche di ben 34 paesi? Semplice, è entrata a far parte di un episodio di Stranger Things; non uno qualsiasi, un momento cruciale della narrazione, una di quelle scene che i fan di Twitter hanno già candidato agli Emmys insieme alla protagonista principale della sequenza, Sadie Sink.
Nel quarto episodio della quarta stagione “Caro Billy”, Max, interpretata da Sadie Sink, sente di essere in pericolo e la prossima probabile preda del nuovo demone che terrorizza Hawkins. I suoi presentimenti sono fondati: effettivamente verrà perseguitata da questo demone che cercherà di portarla con sé nel SottoSopra. Per fortuna Max non è mai sola: i suoi amici per salvarla dalla trance provocata dal demone le fanno ascoltare la sua canzone preferita perché la musica raggiunge aree del cervello che non possono essere controllate dall’oscura presenza. Così parte in sottofondo “Running up that hill” e Max corre verso l’uscita e torna dai suoi amici. La canzone diventa la copertina di Linus di Max: per i successivi episodi non lascia mai il suo walkman, riavvolge il nastro e si prepara al momento in cui il demone tornerà.
La cantante stessa, che solitamente fatica a concedere i diritti della sua musica, si è dimostrata sin da subito entusiasta della collaborazione, non solo perché è una grande fan della serie ma anche perché conoscendo la storia ha subito capito che la canzone sarebbe stata perfetta per lo stato d’animo di Max, che ancora tormentata dalla morte del fratello Billy, cerca pace. Il ritornello riassume infatti quello che Max scrive nella lettera che legge davanti alla lapide di Billy poco prima del confronto con il demone.
Stranger Things è una serie televisiva che si presta spesso a recuperare dal passato canzoni che hanno fatto parte dell’infanzia o dell’adolescenza di molti dei giovani che hanno vissuto negli anni Ottanta. Come “Running Up That Hill” anche “Should I stay or should I go” e “The Neverending Story” hanno trovato nuova vita dopo essere state utilizzate nella serie dei fratelli Duffer. L’industria musicale, infatti, si presta ad essere oggetto di retrobranding e di azioni di recupero del residuo nella misura in cui appare più capace di attivare l’«inclinazione alla nostalgia» dei pubblici. Per attivare la nostalgia si fa spesso leva sul carattere relazionale e sociale dell’esperienza di consumo della musica ma anche sulla connessione fra esperienza di consumo e processi di costruzione dell’identità personale e generazionale.
Veronica Minardi